Tarcento, il sindaco sulle frane: ritardi colpa della burocrazia
TARCENTO. «Sono molto rammaricato dall’atteggiamento poco costruttivo del comitato Frane che, invece di cercare un dialogo con l’amministrazione, ha preferito rivolgersi alla stampa per porre delle domande a cui avrebbe potuto avere risposta semplicemente parlandomi. Invece il Comitato, con il presidente Claudio Grassi in primis, non si fa sentire da tempo!».
Sono queste le prime parole di Celio Cossa, sindaco di Tarcento, dopo le critiche all’amministrazione, che era stata accusata di immobilismo in merito agli interventi necessari a tutela del territorio in seguito ai dissesti idrogeologici registrati lo scorso inverno. Un immobilismo che, a parere del primo cittadino, non esisterebbe - si tratterebbe solo di «tempi tecnici» - e non andrebbe strumentalizzato a fini politici.
«Comitato e amministrazione dovrebbero unire le forze - ha proseguito Cossa - verso il vero problema: la Protezione civile regionale. L’ente ha dimostrato efficacia nel momento post frane, per poi però dilatare i tempi in maniera eccessiva per via delle questioni burocratiche che hanno immobilizzato tutto l’iter e i lavori previsti. Il divario fra i tempi amministrativi e le necessità del territorio è sempre più ampio e crea inefficienza».
Gli interventi, tre quelli urgenti, riguardano via Val Rochi, Borgo Beorchian/Chiesa e la riviera di Coia, che negli ultimi mesi hanno visto diversi sopralluoghi della Protezione civile per la presentazione dei progetti e la messa in opera dei lavori.
«Abbiamo assistito i tecnici della Protezione civile regionale - ha proseguito Cossa - spiegando loro laddove necessario, vedi per esempio gli interventi di Borgo Beorchian/Chiesa, le necessità del territorio come il recupero della zona parcheggio. La stessa cosa è successa per via Val Ronchi e per Coia di cui però al momento non c’è ancora un progetto definitivo».
La situazione quindi non è delle migliori e l’immobilismo se non totale, fatti alla mano, pare esserci. Urge un cambio di rotta visto che, nel frattempo, ci sono anche state alcune evoluzioni in tre punti franosi in Zucchia, in Coia e in via Bernadia, dove la situazione sta diventando sempre più critica.
L’alternativa, di cui si parla già tempo, potrebbe essere quella di avviare un progetto “pilota” che veda all’interno la collaborazione di tecnici e università.
«A tal proposito - ha concluso il sindaco - stiamo lavorando per avviare l’ufficio “frane” che sarà attivo da questo autunno mentre, per quanto concerne il milione di euro stanziato dalla Regione, voglio rassicurare il Comitato che neppure un centesimo è stato perso per strada.
La nuova riforma sul bilancio ha previsto l’azzeramento dei residui che ha fatto perdere all’amministrazione sei mesi tempo, unico motivo per cui i lavori non sono ancora partiti. Il loro inserimento avverrà comunque entro luglio nel bilancio di previsione, momento in cui scatterà l’iter progettuale delle opere. Per quanto concerne i finanziamenti promessi dall’assessorato regionale dall’ambiente, i tempi di attesa saranno ancora lunghi. L’assessore Vito, infatti, sta ancora attendendo indicazioni da Roma».
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