Tarcento, in salita e senza marciapiedi: il caso del distretto sanitario

«Non è accessibile ai disabili. In difficoltà anche le mamme con la carrozzina». Ma l’azienda sanitaria non torna indietro: la sede sarà ampliata, iter già avviato

TARCENTO. Un distretto sanitario più accessibile per le persone portatrici di disabilità. Il distretto sanitario di riferimento per l’ambito tarcentino è ubicato in via Cojaniz, ai piedi del colle di Coia. Per arrivarci è necessario effettuare un salita a partire dalla scalinata della sottostante via Marinelli e successivamente percorrere un tratto stradale caratterizzato da una curva particolarmente pericolosa e ancora priva di marciapiedi. Spesso gli anziani (ma non solo) salgono a piedi perché preferiscono non guidare o arrivano con pullman che si fermano in piazza Libertà.

Tale situazione ha sollevato le richieste di diverse persone, sia portatrici di disabilità ma anche anziani, che si trovano ad affrontare spesso quella salita per poter accedere ai servizi offerti dai sanitari.

Ora che l’azienda sanitaria di Udine, a cui l’edificio fa riferimento l’edificio, ha avviato l’iter per l’allargamento della struttura, gli utenti fanno la loro proposta: «Realizzare un presidio ospedaliero – dice Ernestina Tam del comitato provinciale disabili di Udine, a cui fanno capo oltre una dozzina di associazioni operative nel mondo dell’handicap – che non sia accessibile ai portatori di disabilità è già contro le direttive di legge del caso. Inoltre, ricordo che quella salita per raggiungere il distretto non è un problema solo per i disabili: penso solo a una mamma con una carrozzina che deve affrontare quella salita. Certo, sappiamo che c’è un servizio di trasporto bus navetta, ma quello non c’è sempre, e oltre tutto costa tre euro a corsa. Per questo motivo noi chiediamo di cogliere l’occasione dei lavori da avviare per realizzare un poliambulatorio in un’area pianeggiante di Tarcento».

«Quei lavori per l’allargamento del distretto – dice il vice sindaco Luca Toso, presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ambito – vengono fatti in quel punto perché si tratta di terreni di proprietà dell’azienda sanitaria. Inoltre, il polo sanitario è sempre stato lì: il Comune non ha terreni da mettere a disposizione per quell’obiettivo. Certo, c’è l’ex filanda ma avrà altra destinazione. Capiamo i disagi degli utenti ricordando loro che l’entrata da via Frangipane attraverso villa Pontoni è un po’ più agevole. Ricordiamo anche che c’è l’attenzione dell’amministrazione verso il mondo delle disabilità: abbiamo infatti avviato i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche a palazzo Frangipane e previsto il percorso per loro nella nuova rotonda realizzata in via Dante. Abbiamo iniziato ora, è chiaro che ci vorrà del tempo per vedere i risultati».

Un chiarimento arriva anche dalla direzione dell’azienda sanitaria di Udine: «Si tratta di un iter già avviato per quanto riguarda la progettazione, e con dei fondi già predisposti. Naturalmente, nella realizzazione dell’allargamento degli ambulatori saranno rispettate tutte le necessità relative all’accesso dei portatori di disabilità».

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