Tarvisio, incertezza sul futuro di quindici operai forestali

Alle dipendenze del Corpo dello Stato dovrebbero anch’essi passare all’Arma dei carabinieri Preoccupazione del sindacato (Flai Cgil) che guarda alle manovre regionali sul pubblico impiego
Di Maura Delle Case

TARVISIO. Lavorano alle dipendenze del Corpo forestale dello Stato ma con un contratto di lavoro privatistico, che rende il loro passaggio all’Arma dei carabinieri tutt’altro che scontato. Si tratta dei 15 operai forestali che lavorano a Tarvisio, nella più grande foresta demaniale d’Italia, forte di 24 mila ettari di comprensorio alpino di cui 15 mila ricoperti da boschi produttivi.

Stando alla riforma della Pubblica amministrazione dovrebbero passare, così come gli agenti del Corpo forestale dello Stato, all’Arma dei carabinieri, ma le modalità del passaggio sono tutt’altro che scontate essendo questi dipendenti inquadrati con contratto privatistico.

Al punto che il sindacato, in attesa di chiarire la loro sorte al tavolo ministeriale, guardano con interesse alle manovre regionali in materia di pubblico impiego. E in particolare al passaggio della polizia provinciale nel corpo forestale regionale.

«Perché non fare anche un ragionamento sugli operai in forze a Tarvisio?» chiede il sindacalista di Flai Cgil Udine, Saverio Scalera, aprendo così il range delle possibilità di ricollocazione dei quindici lavoratori alla Regione oltre che allo Stato, cui chiedono un incontro da tempo, da quando il governo Renzi ha iniziato a discutere della riforma della pubblica amministrazione.

Ma i mesi sono passati e le richieste di confronto e chiarimento circa la sorte di queste maestranze – 1.500 in Italia – sono rimaste inevase. L’attesa è dunque per l’incontro del tavolo ministeriale, utile a far chiarezza – lo spera il sindacato – sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, sull’integrativo e sul destino di questi dipendenti e il prosieguo del loro operare, strategico ai fini della difesa del suolo e dell’ambiente.

«Siamo preoccupati – aggiunge sempre Scalera della Flai Cgil – per come si svolgerà lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, perché gli operai assunti con una legge speciale che li inquadra nella previdenza agricola e il passaggio ad altro Ministero - conclude il sindacalista – rappresentano un elemento delicato, che deve essere affrontato con la massima attenzione».

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