Tassa sui rifiuti più cara a Udine, il presidente di Net: «Aumento inevitabile ma ci fermeremo al 5%»

Claudio Siciliotti analizza le prospettive presenti e future della società di gestione pubblica: «La nuova sede è necessaria, quella di viale Duodo non è adeguata per i dipendenti e l’utenza»

Chiara Dalmasso
Claudio Siciliotti, presidente di Net. A destra una "campana intelligente" per la raccolta dei rifiuti
Claudio Siciliotti, presidente di Net. A destra una "campana intelligente" per la raccolta dei rifiuti

Risultati, obiettivi, questioni aperte, criticità e aspettative: il bilancio di Claudio Siciliotti, da otto mesi presidente della Net contiene tutti questi elementi. «Quando ho accettato di intraprendere questa avventura, l’ho fatto per dare un contributo alla mia città, ben consapevole che mi sarei dovuto esporre anche politicamente».

Che società ha trovato, al suo arrivo?

«C’erano diversi temi da affrontare. In primo luogo, la costruzione dell’impianto Bionet di via Gonars, avviata ma ferma, perché il contratto sottoscritto era impossibile da adempiere: lo abbiamo convertito, dopo diverse trattative, e nelle prossime settimane verrà costruito il primo lotto delle due linee capaci di generare biogas e biometano proprio a partire dai rifiuti. In secondo luogo, la discarica di Trivignano udinese, ferma dal 2009 e di proprietà di una società in liquidazione: esisteva un protocollo d’intesa tra Net, Cafc e A&T 2000, per la creazione di una nuova impresa che dovrebbe trasformare questa discarica in un parco fotovoltaico. Ma per portare a termine questo obiettivo, serve l’autorizzazione di tutti i Comuni coinvolti, difficile da ottenere in tempi brevi: grazie all’aiuto della Regione, che ha stanziato fondi ad hoc, abbiamo preso simbolicamente in affitto il terreno, ottenuto l’autorizzazione del sindaco di Trivignano e procediamo verso la bonifica».

Raccolta rifiuti a Udine, arrivano le campane intelligenti: saranno 74 in sei aree della città
La presentazione delle nuove campane intelligenti per i rifiuti (foto Petrussi)

E quanto al cambio della vostra sede?

«È una necessità a cui dobbiamo far fronte in fretta ed è una decisione che – ci tengo a precisare – dipende unicamente da Net, a seguito di riflessioni condivise con le altre aziende protagoniste della fusione. Viale Duodo ci costa 100 mila euro l’anno, gli spazi sono insufficienti, le condizioni sono pessime, tra infiltrazioni, infissi deteriorati, pavimenti sollevati, carenza di parcheggi e di aree dedicate ai clienti, costretti a fare lunghe file all’aperto. L’unica soluzione che abbiamo, al momento, è spostarci in viale Palmanova 192, dove avremmo a disposizione 1.300 metri quadri di spazio per i nostri 107 dipendenti (ma destinati a crescere): saremmo vicinissimi al Cafc, e quella potrebbe essere la sede della multiutility del futuro».

L’integrazione è caldeggiata dalla Regione...

«In Friuli ci sono cinque società pubbliche per la raccolta dei rifiuti e sei per l’acqua, cioè undici entità che lavorano in modo autonomo, con strutture e strumenti indipendenti: l’integrazione progressiva è l’unica visione possibile per rafforzare il settore pubblico. Sulla modalità di questo accorpamento, poi, è la Regione a stabilire che debba avvenire per incorporazione da parte di una società nei confronti delle altre: costituirne una nuova comporterebbe troppa burocrazia».

Sono previsti aumenti delle tariffe?

«Se nel 2024 non c’era stato bisogno di aumentarle – ricordo che sono le più basse d’Italia – per il 2025 abbiamo avviato la procedura per una crescita, comunque non superiore al 5%, ma necessaria: abbiamo subito notevoli aumenti per appalti rinnovati o da rinnovare, dobbiamo aumentare il personale e far fronte a costi di manutenzione sempre più alti. Questa scelta non è connessa con l’acquisto della nuova sede, per cui godiamo già della liquidità necessaria».

Quali obiettivi strategici si pone?

«È importante diffondere il più possibile la cultura del riuso, per ridurre i rifiuti; poi, è fondamentale differenziarli, perché solo così producono energia. Vorrei che, nei confronti dei Comuni, Net adottasse un approccio propositivo sui servizi da offrire e non fosse solo ricettiva delle loro richieste. Dobbiamo migliorare la qualità dei servizi che generano ricavi e appaltare meno, favorire il passaggio da tariffa tributo a tariffa corrispettivo e introdurre, con l’aiuto delle campane intelligenti, quella puntuale, per cui ogni cittadino paghi per ciò che conferisce».

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