Tassa sui rifiuti, rincari fino al 364% a Pordenone

Preoccupanti simulazioni in commissione. Specie sui negozianti, dopo la crisi, si sta per abbattere un’altra “mannaia”

PORDENONE. Una simulazione, una proiezione della realtà, e per questo ancor più dura da digerire. I numeri parlano chiaro, in materia di rifiuti: con l’introduzione della nuova tassa, la Tares, nelle case, ma soprattutto nei negozi, si pagherà di più.

Fino al 364 per cento, come accadrà a un’ortofrutta. O al 261 per cento per ristoranti, trattorie, pub, pizzerie, al 214 per le mense, al156 per i bar. Sarà un caso, ma il sospiro di sollievo lo tirano le banche, con una riduzione del 22 per cento. Ne avevano proprio bisogno...

I dati, impietosi, sono stati forniti da Dario Gotti che, per il Comune di Pordenone, sta seguendo l’iter riguardante i rifiuti e l’approdo alla tanto temuta Tares. La sua relazione si è tenuta nel corso della commissione consiliare bilancio e programmazione.

Il perchè di questi numeri sta nel decreto ministeriale. Le utenze sono distinte in domestiche e non domestiche. Entrambe sono formate da due componenti: i costi fissi e i variabili.

Se sui costi fissi non si può agire, sulla parte variabile sono introdotti i nuovi criteri: per le utenze domestiche il numero dei componenti del nucleo familiare mentre per le utenze non domestiche la potenzialità di produrre rifiuti.

Su quest’ultimo aspetto è stato stilato un elenco di 30 categorie alle quali è stato attribuito un coefficiente di produzione dei rifiuti: un’ortofrutta ne produce di più della banca. Da qui gli aumenti esorbitanti a carico di alcune categorie.

La Tares è, per la maggior parte, calata dall’alto, a livello ministeriale. La libertà d’azione dei Comuni è limitata, con la sola facoltà di introdurre riduzioni o calmierazioni. L’altra sostanziale differenza tra Tarsu e Tares sta nel fatto che quest’ultima deve trovare copertura totale da parte degli utenti: se si sconta una voce se ne rincara un’altra.

Il gettito Tares previsto per il 2013, in base al piano finanziario, è di sette milioni 300 mila euro: tre milioni 900 mila euro provenienti dalle utenze domestiche e tre milioni 400 mila euro da quelle non domestiche.

Da parte del Comune di Pordenone, come ha spiegato l’assessore al bilancio Flavia Rubino, c’è il tentativo di rendere più indolore possibile il passaggio da Tarsu a Tares.

In questo senso sono stati adottati alcuni coefficienti più “soft” rispetto a quelli suggeriti dal ministero: una forbice che non modifica in modo sostanziale questo nuovo, antipatico balzello, ma che può far tirare una boccata d’ossigeno a più di qualche famiglia.

Luca Mariotto, amministratore di Gea, non dispera: sulla Tares si sta navigando a vista e non è escluso che dopo l’estate qualche novità – si spera positiva per i cittadini – possa essere introdotta.

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