Telecamere accese sui luoghi-cult di Messi
SACILE. E’ Messi-mania a Sacile: ieri le tv Sky e Mediaset sono sbarcate sul Livenza. La febbre del calcio “scalda” contrade e calli liventine frequentate dal fuoriclasse Lionel Messi nel conto alla rovescia verso il supermatch di sabato Juventus-Barcellona, all’Olympiastadion di Berlino, che vale la conquista della Champions League 2015.
«Messi è tornato a Sacile»: la voce si era sparsa anche ieri nella pausa pranzo e si è spenta all’ora del tè. Fan pronti alla prova selfie, poi tutto è stato rinviato: la “Pulce” si vedrà sugli schermi accesi nel big match di sabato. In attesa della prossima puntata a Sacile.
Leo il sacilese. L’ultima visita di Lionel Messi (dal dottor Giuliano Poser, che rimette in sesto i campioni del calcio di mezzo mondo) è avvenuta lunedì scorso. Lo spuntino nel ristorante preferito da Messi, il Porca l’oca, ha acceso le telecamere di Sky e Mediaset che, ieri, nell’ora della siesta, hanno ripreso i titolari del locale Diana Bertoli e Aldo Furlan e i fornelli accesi dallo chef “di Messi” Simone Falcomer.
Il sindaco Roberto Ceraolo ha fatto da mediatore: il Porca l’oca in via Nono era chiuso, ma, con l’aiuto del primo cittadino, l’intervista si è potuta fare. Poche le parole di Diana: «Leo è una persona straordinaria, semplice e deliziosa, che fa della riservatezza una virtù». Tifo diviso a metà.
«Ho il cuore spaccato – ha ammesso Diana che serve a Messi i piatti speciali –: tiferò Juve perché sono italiana e anche Leo perché è unico».
Storia d’un campione. Il docufilm “Messi storia di un campione” è arrivato in 30 sale italiane: a nudo c’è la vita di Lionel, un fuoriclasse assoluto. Il film racconta la storia del campione argentino che, schierato in campo dal suo primo allenatore grazie alla nonna che l’ha sempre incoraggiato, ha saputo dribblare anche il destino, diventando il calciatore più pagato al mondo.
Dal film alla vita: Messi è un mito a Sacile. «Juve forte – ha dichiarato il fuoriclasse blaugrana ieri –, ma il Barcellona vuole la Champions».
Che fare? «Leo, vieni a giocare in Italia: sei un mito». La proposta gli è stata fatta il 24 aprile all’uscita del ristorantino in contrada dell’Oca.
Il mito Lionel ha sorriso: ha annuito nella calca e scatenato il delirio dei fan. Capita, perché il calciatore più forte del pianeta fa le pause pranzo fuori orario nel ristorantino contradaiolo, a Sacile.
Il match. «Il calcio unisce più di qualsiasi altra cosa». Lorenzo Contini ha inseguito l’idolo argentino dell’ultimo “Mundial” passo a passo. E ancora: «Sono di Rosario, una compaesana di Leo – il saluto argentino è quello di Laura Ojeda –. L’ho incrociato due anni fa a Milano: la “Pulce” è un bravo ragazzo, riservato, serio e con un talento straordinario».
Carlot e Baggio tengono d’occhio la porta dello studio del medico Poser: «E’ un grande atleta, peccato che siamo bianconeri». Tutti incollati agli schermi, sabato, sotto le stelle. «Schermi installati in piazza Manin – ha confermato l’assessore Alberto Gottardo –, in Campo Marzio e in piazza del Popolo senza audio».
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