Telecamere e luci a led nei cimiteri

A Cervignano “project financing” da 350 mila euro per adeguare i quattro siti comunali
CERVIGNANO. Nuovi impianti di lampade votive nei quattro cimiteri del capoluogo della Bassa friulana. È partita la gara d’appalto per realizzare i nuovi impianti di illuminazione votiva nei cimiteri di via Aquileia, Muscoli, Scodovacca e Strassoldo, con importanti interventi per garantire la sicurezza. L’amministrazione comunale ha deciso di intraprendere il percorso del “project financing”, che prevede la partecipazione attiva di un imprenditore privato, che realizzerà l’opera a proprie spese garantendo il ritorno dall’investimento con la gestione dell’impianto per un certo numero di anni.


Il sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, spiega che «l’impresa vincitrice della gara dovrà realizzare, all’interno dei quattro siti, un nuovo impianto con alimentazione da rete elettrica e da singoli impianti fotovoltaici, posizionati sulle coperture dei loculi, un impianto di illuminazione notturna con lampade a led a basso consumo nei viali principali dei singoli cimiteri, al fine di evitare furti o danneggiamenti, e un impianto di videosorveglianza (per ogni cimitero) in grado di visualizzare parte delle aree esterne e del parcheggio. A carico del concessionario è prevista la manutenzione degli impianti (senza oneri per l’amministrazione comunale), la gestione dei canoni di abbonamento e allacciamento al servizio e la realizzazione di una carta dei servizi offerti».


La durata della concessione (soggetta a miglioramento in sede di gara) sarà pari a 30 anni. Durante questo periodo il concessionario incasserà il canone di abbonamento dagli utenti e verserà una percentuale (in aumento nel corso degli anni) al Comune. «Il vantaggio di questa operazione – aggiunge Savino – è riscontrabile nell’assenza della previsione di un investimento da parte del nostro Comune, che si ritroverà un importante impianto, valutato in oltre 350 mila euro, concernente le lampade votive perfettamente a norma in tutti i cimiteri, unitamente ad elementi di supporto alla sicurezza molto richiesti dai nostri cittadini. Con la realizzazione dell’impianto di cremazione di Muscoli è mutato l’approccio nei confronti del fine vita, tanto che oltre la metà dei decessi sono trattati in questo modo. Resta naturalmente l’intoccabile diritto di scelta, che deve essere garantito».
(e.m.)


Riproduzione riservata © Messaggero Veneto