Telefonata al rifugio: «La pago io la batteria del defibrillatore»
TARVISIO. «Provveda pure a fare l’ordine per acquistare la nuova batteria del defibrillatore, la spesa sarà da me totalmente coperta».Poche parole, quelle giunte per telefono, e una promessa quelle...

TARVISIO. «Provveda pure a fare l’ordine per acquistare la nuova batteria del defibrillatore, la spesa sarà da me totalmente coperta».
Poche parole, quelle giunte per telefono, e una promessa quelle ricevute martedì mattina da Roberto Rosenwirth, il gestore della Baita Florianca dove è aperto un “punto blu” che segnala la presenza dello strumento salvavita a servizio degli sciatori che frequentano le piste del monte Florianca. L’allarme, lanciato attraverso il Messaggero Veneto, p stato raccolto dal responsabile di uno studio di consulenza del lavoro di Udine, che si è fatto appunto carico del problema. «È stato diretto e molto costruttivo – ha commentato il gestore della baita -. Ringrazio sentitamente questa persona, che ci permette di poter contare nuovamente su un defibrillatore in quota prima della fine dell’anno. Pensavo di avviare una sorta di colletta per raccimolare i circa 600 euro necessari all’acquisto della batteria, invece la solidarietà e il cuore di una persona ci ha anticipato».
Rosenwirth, che con la sua unità cinofila è anche membro della Stazione di Cave del Predil del Soccorso alpino, si augura che un simile gesto non resti isolato, consentendo la necessaria manutenzione dei defibrallatori in dotazione ai rifugi.
La maggior parte dei “punti blu”, localizzabili anche nei campi sportivi o nei palazzetti dello sport regionali, sono gestiti da enti pubblici o da associazioni, ma un po’ ovunque i costi di manutenzione delle delicate apparecchiature ricadono sulle gestioni delle attività sportive stesse. Un carico di non poco conto per chi basa la propria attività sul volontariato.
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