Televoto truccato: la truffa a Miss Italia è partita da Udine

Servizio di Striscia la Notizia dall’albergo “Là di Moret”. Un uomo assicurava preferenze in cambio di denaro

UDINE. Prometteva la vittoria di quella tanto desiderata fascia, quella che avrebbe significato non solo un titolo nazionale e un piazzamento prestigioso, ma anche un contratto di lavoro di un anno come testimonial e un premio in denaro. Bastava pagare: il cachet variava da mille euro a 16 mila euro.

Un sistema truffaldino con un meccanismo “spam”, con veri e propri pacchetti da migliaia di voti raccattati on line per garantire alle aspiranti reginette di conquistare le famose “fasce” nel concorso di bellezza nazionale. Lo scandalo dei voti truccati a Miss Italia scoperchiato dagli inviati di Striscia la Notizia e andato in onda nell’edizione di lunedì sera, parte da Udine.

È qui infatti, negli eleganti interni del noto hotel “La di Moret” di viale Tricesimo, che le telecamere degli inviati Moreno Morello e Luca Abete hanno incastrato il presunto truffatore che nelle prime settimane di settembre, si affaccendava per proporre alle ragazze la scalata alla classifica in cambio di denaro. Una valanga di voti online, anche in poche ore, attraverso milioni di siti web.

All’uomo, infatti, è stato dato un appuntamento dagli inviati del Gabibbo al bar dell’albergo la scorsa settimana, a poche ore dalle serate della finale che ha incoronato la 18enne laziale Alice Sabatini reginetta d’Italia. Gli inviati di Striscia hanno colto di sorpresa il “moltiplicatore di voti” che convinto di agganciare un nuovo cliente si è ritrovato invece di fronte alle telecamere del tg satirico. Visibilmente scocciato, e un po’ scioccato per essere stato smascherato, ma per nulla intimidito ha spiegato a viso aperto il suo business, come fosse una cosa normale, in fondo, in Italia.

«Si sa che ci vuole la pubblicità – si è giustificato – non è bello così ma sono le uniche armi per battere le altre, per spuntarla tra due ragazze di pari bellezza». Quanto per vincere? Sfacciato, risponde: «10-15 mila euro». Il servizio scoop è partito da una testimonianza di una stessa concorrente di Miss Italia, Federica De Lucia, di Pignataro Maggiore, che alla redazione del noto programma tv ha denunciato gli strumenti che hanno portato all’assegnazione di una fascia sponsorizzata da una nota casa automobilistica che assicurava un contratto, appunto, da testimonial per un anno e un premio in denaro.

«La classifica improvvisamente riusciva a ribaltarsi – ha raccontato la giovane –. Delle ragazze che erano erano in basso e avevano pochissimi voti nel giro di qualche ora a raccogliere migliaia di voti. Io e altre miss, mediante Facebook, siamo state avvicinate da alcune persone che ci promettevano una risalita in classifica in cambio ovviamente di soldi».

«La vincitrice della fascia – spiega la ragazza – vinceva un titolo nazionale e un contratto per un anno come testimonial di una nota casa automobilistica straniera, sponsor anche della medesima categoria per cui le ragazze gareggiavano».

A Là di Moret non era la prima volta che vedevano quell’uomo dal marcato accenno meridionale ma che, da alcuni episodi, avevano intuito abitasse a Udine. «Era stato qui un paio di volte al ristorante, ma non in compagnia di ragazze – ci dice un dipendente del bar – quando sono arrivate le telecamere è rimasto scioccato, come tutti qui, ma poi se ne è andato come nulla fosse». E no, non si è più fatto vedere.

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