Tempo e vita di ferriera: Udine disegnata a punta fine

C’è Udine come non l'avete mai vista in Ferriera, graphic novel di Pia Valentinis (nella foto), illustratrice di fama internazionale nata a Udine, vincitrice del Premio Andersen. C'è il panorama della città dal colle del castello, tratteggiato con la sua Pilot a punta fine. Ci sono via Mercatovecchio e i gelsi delle strade di periferia, la fabbrica dove lavorava il padre in viale Tricesimo e il centro commerciale che l'ha sostituita. Ci sono piccoli, grandi momenti di vita udinese del secolo appena passato. Storie minime, in cui molti friulani si riconosceranno: le serate al bar (e gli amori che lì nascevano) per vedere la tv quando pochi ce l'avevano, la gita a Venezia per la festa del Redentore, perfino l'hobby dei canarini, così comune a tante famiglie solo qualche decennio fa.
Ferriera (Coconico Press) è il primo romanzo illustrato di Pia Valentinis, che finora si era dedicata ai libri per ragazzi. Ed è già diventato un volume da collezione. Racconta la storia del papà di Pia, Mario, che faceva l'operaio alle Officine Bertoli. «Il suo ricordo mi inseguiva da tempo. Avevo sempre illustrato cose di altri, ma per me è diventata una necessità ricostruire la sua vita». Una vita difficile, quella di Mario Valentinis: orfano a 14 anni (il padre muore per un infortunio sul lavoro), emigrante in Australia, dove fa il bracciante nei campi di tabacco, poi in fonderia, ad ammalarsi di silicosi. «Ricordo il suo odore come un misto di sudore, fatica, vino, nazionali senza filtro, ferro infuocato e fumo oleoso», scrive la figlia. «C'è stato un periodo in cui mi sono vergognata di lui. Era un operaio, una persona semplice e fin troppo diretta con tutti, anche con i miei amici».
C'è un episodio molto forte che il libro racconta: la morte di un collega di lavoro sotto i suoi occhi. «Mio padre ne era rimasto molto colpito, per lui era diventata un'ossessione. Mi ricordo la frustrazione perché la notizia non aveva avuto risalto sui giornali. Ho cominciato a cercare le tracce di quella storia». Pia va alla Biblioteca Joppi, ritrova la cronaca di quell'infortunio. «Un grande aiuto mi è arrivato da Gino Dorigo, che ha scritto Gente di ferriera (Kappa Vu). Grazie a lui ho ricostruito la storia di mio padre. E grazie anche a mia madre». Clelia Turello, la mamma di Pia: vive a Udine, faceva anche lei l'operaia, a cottimo in una fabbrica di confezioni, e a lei l'autrice rivolge un «abbraccio riconoscente» nei ringraziamenti in fondo al libro, perché «ha risposto a quasi tutte le mie domande». “Quasi” perché non è facile ricordare. Perché quello che narra Pia è un passato non edulcorato: la dura vita in fabbrica, le corse al pronto soccorso per gli infortuni, gli scioperi. Ma nel bellissimo affresco disegnato a penna c'è spazio anche per ricordi teneri e personali. Come quando il papà le regalava le matite amatissime («Vedi storie dappertutto». «Non ne posso fare a meno»). O in campagna le faceva osservare gli uccelli. Oppure la sgridava perché non aveva condiviso la merenda con l'amichetta. «Mi ha insegnato la passione per il lavoro. La contemplazione della natura. L'amore per le cose che si fanno manualmente».
Pia oggi vive a Cagliari («una città splendida») con la figlia 18enne, studentessa di violoncello. Diplomata all'Istituto d'Arte di Udine, a metà degli anni Ottanta comincia a lavorare come grafica nello studio di Francesco Messina. «Un lavoro che mi piaceva, avrei continuato a farlo se non avessi lasciato il Friuli». In Sardegna, dove segue il marito, musicista, comincia a illustrare libri per bambini. Il suo prossimo lavoro è ancora legato al Friuli, al poeta Pierluigi Cappello per la precisione. Cappello debutta con un volume di filastrocche per bambini. Pia ha illustrato le rime del poeta. «I disegni sono pronti, li ho fatti a colori. Pierluigi è stato molto disponibile. Mi è piaciuto lavorare con lui». L'editore, Fabbri, ha appena scelto il titolo con gli autori: s'intitolerà Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini e uscirà a fine settembre. Un altro libro da collezione.
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