Tensioni con le Regioni per i nuovi colori: il Friuli Venezia Giulia torna in zona gialla

UDINE. Il Friuli Venezia Giulia torna in zona gialla. La decisione è arrivata dopo un lungo braccio di ferro tra le Regioni e il Governo. Il ritorno in zona gialla sarà in vigore da lunedì 1 febbraio.
L’Rt nazionale è ancora in calo rispetto a una settimana fa ed è sceso da 0,97 a 0,84 nella settimana 18-25 gennaio. In forte discesa anche l’incidenza dei casi: ora sono 289,35 ogni 100.000 abitanti anziché 339,34 del periodo 4-17 gennaio. A dirlo sono gli esperti dell'Istituto superiore della Sanità. È la quinta settimana consecutiva con l'indice in calo, un dato però che non permette «il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti». Come è noto, perché i casi siano tracciabili il livello deve scendere sotto i 50 casi ogni 100.000 abitanti.
Per quanto riguarda i singoli territori, nella settimana di monitoraggio rimane molto alta l’incidenza nella Provincia Autonoma di Bolzano (582,75 per 100.000 dal 18 al 24/1)». Anche una regione, l’Umbria, rimane con una classificazione complessiva di rischio alta (contro 4 della scorsa settimana), mentre 10 Regioni sono classificate con rischio moderato e altre 10 con rischio basso.
«Questa settimana - si legge nel rapporto - si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio. Una regione (Molise) ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2». Le regioni con rischio moderato sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia , Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia di Bolzano (ad alto rischio di progressione), Provincia di Trento, Puglia e Toscana. Rischio basso per Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise (ad alto rischio progressione), Piemonte, Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta e Veneto.
Ecco l’indice rt di ogni singola regione o provincia autonoma:
- Abruzzo: 0,81
- Basilicata : 0,91
- Calabria: 0,82
- Campania: 0,97
- Emilia Romagna: 0,77
- Friuli Venezia Giulia: 0,68
- Lazio: 0,73
- Liguria: 0,87
- Lombardia: 0,84
- Marche: 0,88
- Molise: 1,51
- Piemonte: 0,82
- Alto Adige: 0,80
- Trentino: 0,56
- Puglia: 0,90
- Sardegna: 0,81
- Sicilia: 0,98
- Toscana: 0,95
- Valle d’Aosta: 0,82
- Veneto: 0,61
Altro indice fondamentale del monitoraggio è il tasso di occupazione delle terapia intensive: sono 8 le regioni sopra la soglia critica contro le 12 della precedente rilevazione. A livella nazionale il tasso è sotto la soglia critica del 30% (è a 28). Ma sono «forti le variazioni regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza, impongono comunque misure restrittive». Diminuiscono i ricoveri in rianimazione, da 2.487 a 2.372 e nelle aree mediche, da 22.699 a 21.355.
Tutte le regioni entrate in fascia arancione il 17 gennaio 2021 rischiano comunque di rimanere nella stessa zona un’altra settimana. Se l’andamento dei dati sarà confermato torneranno in giallo il 7 febbraio.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto