Tensioni in giunta a Martignacco: il sindaco revoca due assessori

Il primo cittadino Mauro Delendi ha ritirato la deleghe ad Alex Pinzan e Alessandro Zuliani: «Intollerabili comportamenti che hanno minato i rapporti di fiducia»

Alessandra Ceschia
A sinistra il sindaco Mauro Delendi, a destra in alto Alex Pinzan e in basso Alessandro Zuliani
A sinistra il sindaco Mauro Delendi, a destra in alto Alex Pinzan e in basso Alessandro Zuliani

Una casa di vetro. Sin dal suo insediamento Mauro Delendi, eletto il 2 e 3 aprile 2023 sindaco del Comune di Martignacco con 2.384 voti, pari al 72,97 per cento delle schede valide, ha voluto che la sede municipale diventasse proprio questo. E ha impostato i suoi rapporti con i componenti della giunta e del consiglio comunale –lo afferma con forza – «all’insegna della trasparenza».

Ma sulle pareti di quella casa di vetro le crepe hanno cominciato a delinearsi sin dai primi mesi del mandato. E l’inasprirsi delle tensioni all’interno dell’esecutivo sono giunte all’epilogo mercoledì 5 febbraio, quando il primo cittadino ha firmato il decreto di revoca delle deleghe all’assessore alle Associazioni sportive, Manutenzioni e Impianti Alex Pinzan e al collega Alessandro Zuliani cui aveva assegnato i referati a Politiche sociali, Giovanili, Comunicazione e Informatizzazione.

A sostituirli saranno Giancarlo Saro e Giuseppe Montaldo, ingegnere con una lunga esperienza professionale alla Pittini il primo, già generale dell’esercito con vasta esperienza negli aspetti organizzativi, il secondo.

Delendi medita una redistribuzione delle deleghe e conta di trovare la quadra entro lunedì. Non una decisione solitaria quella che ha escluso Pinzan e Zuliani, men che meno estemporanea, mette in chiaro Delendi evidenziando come si tratta piuttosto «dell’espressione unanime della maggioranza». Con la quale, aggiunge con un filo di amarezza, «ho sempre avuto un confronto diretto e trasparente, tanto da programmare le riunioni di giunta in forma allargata a tutto il gruppo di maggioranza per sostanziare un percorso condiviso».

Parla di anomalie che si sono verificate già a due mesi dell’insediamento, quando – era il 7 giugno –, «i due assessori presentarono le proprie dimissioni, in seguito ritirate».

Il confronto aveva ricomposto una prima, precoce, frattura. Ma solo per poco. Da allora, riprende il primo cittadino, le divergenze a seguito di quelle che definisce «azioni anomale dei due assessori» si sono susseguite.

E ricorda la mancata presenza al consiglio comunale di luglio, che ha messo a rischio l’approvazione del bilancio consuntivo 2022. «Uno di loro ha giustificato la sua assenza in Aula per impegni di lavoro – rammenta Delendi – l’altro non ha dato notizie, nè ha risposto alle mie chiamate». A questi episodi sono seguite altre “intemperanze” all’interno della Giunta che, ricorda il sindaco, hanno più volte messo in difficoltà l’operatività della compagine amministrativa, rallentandone l’azione.

«Ulteriori segnali dissonanti dalla linea seguita dall’amministrazione sono derivati da uscite non concordate sulla stampa locale, da dichiarazioni sibilline rese in Consiglio e da espressioni di voto in aula diverse da quelle del resto della maggioranza» argomenta il sindaco.

Fino all’ultimo Consiglio, nel quale i due esponenti hanno votato a favore di una mozione presentata dall’opposizione, che è stata comunque respinta.

«È evidente che si tratta di comportamenti ben aldilà delle legittime diversità di opinioni che si possono sviluppare in una normale dialettica all’interno di una maggioranza – il suo commento –: tali comportamenti hanno messo a dura prova la pazienza del gruppo il quale, nel suo insieme e dopo aver più volte ricercato forme di ricomposizione, ha ritenuto che non vi fossero più i presupposti per proseguire con questo assetto in giunta, sottolineando come i valori dettati dalla coesione siano fondamentali per un’efficace azione amministrativa e che, quindi, non fossero più tollerabili comportamenti destabilizzanti all’interno della compagine di maggioranza ma anche, purtroppo, di comunicazione distorta all’esterno, con riflessi negativi sull’immagine dell’amministrazione nei confronti della cittadinanza».

Questo stillicidio di comportamenti ha minato alla base il rapporto di fiducia, presupposto fondamentale per l’attribuzione delle deleghe da parte del sindaco ai propri collaboratori. La maggioranza riparte quindi, dopo essersi ricompattata, con ancora maggior determinazione per proseguire nel lavoro sviluppato in questa prima parte del mandato e conseguire gli obiettivi contenuti nel programma presentato alla cittadinanza in occasione delle elezioni. 

 

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