«Terna riveda il tracciato e l’opzione interramento»

Lo chiede l’associazione Italia Nostra: si colga l’occasione della sentenza e si ascoltino Comuni e cittadini

UDINE. Italia Nostra plaude alla sentenza del Consiglio di Stato che ha fermato l’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest, una bocciatura «che avvalla in sostanza il parere negativo espresso dalla Soprintendenza che paventava uno sfregio al paesaggio che purtroppo abbiamo visto materializzarsi nelle ultime settimane - fanno sapere dall’associazione -. Non sappiamo se sia un caso che il 70 per cento dei piloni è stato costruito prima della sentenza, in modo da rendere difficile la successiva demolizione, ma non siamo appassionati di dietrologia e crediamo che un'azienda seria abbia altri metodi per far valere i propri diritti, o almeno così auspichiamo nell'Europa del 2015».

Richiamando le dichiarazioni di Ternza sulle difficoltà che comporterebbe un interramento della linea, Italia Nostra chiede di «capire perché la stessa azienda stia realizzando un elettrodotto interrato tra Valle d'Aosta e Piemonte, visti i tanti aspetti negativi. Oppure il Friuli Venezia Giulia è considerato territorio di serie B e i suoi cittadini figli di un dio minore? Non siamo noi la regione che ha un metanodotto interrato che attraversa bucoliche vallate e fiorenti pianure... E non ricordiamo memorabili interruzioni nell'erogazione del gas, se non come minaccia del fornitore russo, ma questa è un'altra storia».

In quanto alle aziende che chiudono a causa della bocciatura dell’elettrodotto, dal momento che la maggior interessata è Abs a Cargnacco, che già nel 2012 lanciava l'allarme causa costi eccessivi energia, ci risulta che a oggi sia ancora operativa, i minacciati licenziamenti non sono stati adottati e anzi l'azienda si distingue per la sua filosofia “green” (vedi il bosco sulle montagne di scorie).

Agitare la minaccia dei licenziamenti e tacciare i giudici di sentimenti antindustriali sembra faccia parte dell'emotività del momento, ma ancora più importante è avere informazioni tecniche attendibili e soprattutto aggiornate. Italia Nostra chiede pertanto che alla luce della sentenza venga effettuata una seria revisione del tracciato, ma soprattutto siano ascoltate con maggior rispetto e attenzione le amministrazioni locali e le associazioni che si sono battute per l'interramento».

L’associazione conclude auspicando «una soluzione che abbini tracciato interrato e aereo».

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