Terremoto, scossa di magnitudo 3.6: avvertita a Udine e nel Pordenonese

Non ci sono danni a strutture o persone: solo tanta paura nei paesi del Friuli collinare e della pedemontana
L'epicentro del terremoto a Bordano
L'epicentro del terremoto a Bordano

UDINE. Trema la terra in Friuli nella tarda serata di mercoledì 9 maggio. Una forte scossa di terremoto di magnitudo 3.6 è stata registrata dai sismografi dell'Ingv, intorno alle 23.48, con epicentro a Bordano, in provincia di Udine.

Il sisma è stato percepito chiaramente anche a Udine città e in diversi comuni del Pordenonese. La conferma arriva anche dall'Ogs, il centro delle ricerche sismologiche.
 

Tanti cittadini si sono riversati in strada per paura ma, secondo le prime informazioni, non ci sarebbero danni a strutture o persone.

La memoria torna subito alla sera del 6 maggio del 1976 quando le scosse di terremoto distrussero il Friuli. Preoccupazione espressa da molti sui social dove è partito subito il tam tam di commenti.


Solo il mese scorso i sismografi dell'Ogs avevano registrato diverse scosse con epicentro a Forni di Sotto. In quella circostanza il terremoto era stato percepito dai comuni limitrofi e da tutta la val Tagliamento. Una zona interessata dallo sciame sismico a febbraio, con scosse di 3.8 di magnitudo percepite chiaramente a Udine e nel Pordenonese.

 

I Comuni. La Protezione civile regionale conferma che a seguito della scossa di terremoto di magnitudo 3.6 registrata mercoledì alle 23.48 in Friuli, con epicentro a Bordano, non è stato rilevato alcun danno a persone e cose.

Questo è il risultato dell’elaborazione delle 117 schede pervenute alla sala operativa della Protezione civile da 87 comuni del Friuli Venezia Giulia. Ulteriori schede sono ancora in lavorazione.

La sala operativa ha ricevuto 18 chiamate di cittadini che hanno sentito la scossa, alle quali si aggiungono le 20 pervenute al Numero unico di emergenza (Nue) 112, e ha attivato la procedura sismica che prevede la compilazione, in occasione di terremoti avvertiti sul territorio regionale, da parte di volontari dei gruppi comunali di Protezione civile, di schede di «risentimento sismico» predisposte in collaborazione con l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale e l’Università di Udine.

I vertici della Protezione civile confermano che la situazione è monitorata e che la scossa è stata un’ulteriore dimostrazione di come tutti i soggetti appartenenti al Sistema regionale integrato di protezione civile forniscano immediate ed efficienti risposte.

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