Terza corsia dell’A4, Roma sblocca il piano: pedaggi “congelati”
UDINE. Buone notizie per la terza corsia dell’A4 e per gli automobilisti che la percorrono. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha dato l’ok al piano finanziario di Autovie Venete, piano che ovviamente comprende il maxi investimento per allargare l’autostrada. Una decisione attesa che è finalmente arrivata.
Per gli utenti invece, congelato ogni aumento di tariffe almeno per tutto il 2016, visto che il buon andamento del traffico (più 4,5% nei primi sette mesi e trend positivo anche ad agosto) ha fatto comunque lievitare gli incassi della concessionaria. Per il possibile ritocco massimo dell’1,5% ai ticket se ne riparlerà nel 2017, ma comunque anche questo aumento non è automatico.
Soddisfazione della presidente del Fvg Debora Serracchiani per le buone nuove sul fronte A4. «È una grande notizia che conferma e premia l’intenso lavoro fatto dalla concessionaria e dalla Regione in sinergia con il Governo», ha affermato la presidente nonché commissario per l’emergenza della mobilità sull’autostrada A4 Venezia-Trieste Serracchiani, dopo l’approvazione, avvenuta ieri in serata da parte del Comitato interministeriale per la programmazione ecomica (Cipe), del nuovo piano economico e finanziario di Autovie Venete su cui si baseranno tutti i futuri investimenti e quelli in corso di realizzazione.
Per Serracchiani «aver scongiurato aumenti annui dei pedaggi pari al 13 per cento, che avrebbero portato a un raddoppio degli stessi dal 2011 al 2017, e aver contribuito a cambiare condizioni tecnicamente difficili da realizzare e socialmente insostenibili, è un punto che va evidenziato. Dovendo risolvere contemporaneamente il problema di gare aggiudicate senza la copertura economica e garantire la continuità dei cantieri, siamo riusciti a trovare un equilibrio finanziario che porta a concorrere lo Stato in maniera determinante e non scarica sugli utenti dell’autostrada la gran parte dei costi».
Da metà 2013 a oggi, sono stati reperiti contributi dello Stato pari a 160 milioni, è stato aumentato il prestito con la Cassa depositi e prestiti di 150 milioni di euro e dilazionata la scadenza al 2020 (rispetto a marzo 2014 del precedente) ed è stato firmato il contratto per il terzo lotto (Portogruaro-Gonars) con piena copertura economica e risoluzione di diverse questioni tecniche che erano ancora pendenti. «Un piano economico finanziario che razionalizza, riorganizza e sposta i costi dall’aumento dei pedaggi alla contribuzione pubblica - ha concluso Serracchiani - ha una valenza fondamentale per i cittadini della nostra Regione e mette al sicuro la realizzazione di un’opera strategica e fondamentale».
Con il nuovo Pef, i pedaggi saranno legati quindi al solo andamento dell’inflazione in linea con le scelte nazionali del Mit che da un anno a questa parte sta privilegiato la via dei mancati aumenti o delle riduzioni ove possibile. I primi cantieri del terzo lotto, come annunciato all’atto della firma del contratto tra la Regione e l’impresa costruttrice, partiranno già da settembre, dopo la fine del controesodo estivo.
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