Terza corsia, l’estate dei cantieri: da Gonars a Palmanova
UDINE. Quattro cantieri, dall’estate fino al termine del 2016. È il cronoprogramma che Autovie Venete vuole rispettare per compiere un deciso passo avanti nella realizzazione della terza corsia dell’A4.
I tempi restano ufficiosi, perché, come ogni impresa e qualunque cittadino, anche la concessionaria autostradale paga una burocrazia soffocante, mescolata a intrecci ministeriali che non favoriscono la velocità. Il primo cantiere in Friuli Venezia Giulia che Debora Seracchiani – presidente Fvg e commissario straordinario per l’A4 – vuole inaugurare, è quello che porterà alla realizzazione di una parte del quarto lotto. Che nella sua interezza va da Gonars a Villesse, lungo 17 chilometri per un investimento di 205 milioni. È stato diviso in tre sub-lotti e la prima di quelle porzioni va da Gonars a Palmanova, snodandosi lungo cinque chilometri per un investimento di 65 milioni. La virtuale prima pietra è attesa entro luglio. L’opera è stata confermata, come da gara, alla Cmb – società cooperativa muratori e braccianti di Carpi riunita in associazione temporanea d’impresa con Consorzio cooperative Costruzioni, Cgs Spa e Consorzio Stabile Grecale – che sta ultimando il progetto esecutivo per avviare i lavori.
Poi sarà la volta del terzo lotto, da far decollare entro il 2015, per un investimento di 440 milioni. Quella porzione di ampliamento dell’A4 va da Fossalta di Portogruaro (ponte sul Tagliamento) a Gonars. Ben 26 chilometri che saranno realizzati dal Consorzio Tiliaventum, formato da Rizzani de Eccher e Pizzarotti. Autovie è al lavoro con l’impresa per limare alcune parti progettuali, soprattutto per il ponte sul Tagliamento, che renderebbero l’opera più facile da eseguire e meno costosa. Serracchiani ripete che il terzo e il quarto lotto sono garantiti, grazie alle risorse proprie di Autovie e ai soldi di Cassa depositi e prestiti (Cdp), che ha appena stanziato altri 150 milioni. Ma per vedere operai e macchine al lavoro ci sono ancora un po’ di pratiche da sbrigare.
Tra fine 2015 e inizio 2016, invece, la concessionaria autostradale ha intenzione di adeguare le rampe di emissione e immissione in autostrada, di potenziare il casello di Redipuglia e lo svincolo, ma anche di migliorare le aree di sosta a Fratta Nord, Fratta Sud e Duino Nord. Il “pacchetto” vale 24 milioni.
Il quarto cantiere è atteso da anni. È la sistemazione, allargamento compreso, della barriera di Trieste-Lisert, un imbuto spesso infernale, soprattutto d’estate. Tra la fine del 2016 (è l’auspicio) e l’inizio del 2017 Autovie progetta di avviare l’opera, che costa 5 milioni.
Ma sul tavolo di Serracchiani e della concessionaria ci sono altri tasselli che devono combaciare per concretizzare la terza corsia. Il primo è il Piano economico-finanziario, rivisto e corretto un’infinità di volte in base alle richieste romane e al quale il ministero deve ancora dare il via libera. L’inchiesta sulle tangenti per le grandi opere ha costretto Maurizio Lupi alle dimissioni e ha sconquassato la struttura tecnica delle Infrastrutture. Da inizio aprile il dicastero è guidato da Graziano Delrio. Ma il terremoto giudiziario e gli avvicendamenti hanno rallentato anche l’ok alla pratica A4, ok che dovrà arrivare entro giugno. E poi c’è la proroga della concessione, in scadenza nel 2017. Dall’Europa è arrivato l’“aiutino” della trasformazione della società in house, strada che accenderebbe la luce verde al prolungamento della concessione. Ma Friulia – la Finanziaria della Regione, che controlla l’86,7 per cento di Autovie – e la concessionaria autostradale stanno valutando qual è il prezzo, non solo economico, della mutazione. Serracchiani ha già fatto sapere che l’ipotesi è al vaglio, ma nè la presidente nè il Governo di Matteo Renzi hanno ancora sciolto le riserve.
La terza corsia, insomma, è un film dalla trama intrecciata. E per rispettare il cronoprogramma dei cantieri, bisogna risolverla in fretta.
annabuttazzoni
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