Testimoni a Treviso: tra Agrusti e Grassi rapporti solo amichevoli

È proseguita ieri con l’audizione di una decina di testimoni l’udienza che ha portato a processo l’ufficiale trevigiano della guardia di finanza Giovanni Grassi.

Insieme lui, siedono sul banco degli imputati Michelangelo Agrusti, presidente degli imprenditori di Pordenone, Andrea Pavanetto, 44enne di Morgano rappresentante della Costruzioni Imballaggi Snc, Dino Ruberti e Barbara Basset, titolari dell’Autofficina Km di Povegliano, Franco Zorzi, sessantottenne di Quinto e titolare della Zorzi spa, il manager pordenonese Giorgio Costacurta, 70 anni, nella veste di rappresentante legale della Action Mkt trade e consulting srl, la sorella del finanziere Matilde Grassi, 57 anni, residente in provincia di Napoli e Gennaro Borriello, 54 anni, di Portici, gli imprenditori vicentini Alessandro Bregolato, 58 anni, di Quinto vicentino, Bernardo Capparotto, 80 anni.

Sono accusati, a vario titolo, di corruzione per atti contrari al proprio dovere d’ufficio e per l’esercizio della propria funzione, accessi abusivi all’anagrafe tributaria e rivelazione di segreti d’ufficio.

Tra i testimoni presenti ieri in aula c’era anche un ufficiale della guardia di finanza che partecipò alle indagini. Sono stati sentiti poi dipendenti e parenti degli imputati, tra i quali anche il figlio di Agrusti.

I testimoni sono stati chiamati a chiarire in particolare i rapporti tra gli imputati e l’ufficiale delle Fiamme gialle Grassi. Rapporti amichevoli che, secondo i testimoni sentiti ieri, risalivano a vecchia data e non erano condizionati da alcun interesse.

Il processo proseguirà martedì 31 marzo con l’esame degli imputati. Un’udienza nel corso della quale gli imputati avranno modo di difendersi e fornire la propria versione dei fatti.

Nell’udienza successiva, inizierà la discussione del processo con la requisitoria del pubblico ministro e le arringhe del collegio difensivo. —

M.F.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto