Tia, class action per il rimborso Iva

Sarà promossa dall’Adoc che si è fatta portavoce del malcontento dei goriziani Fioccano le domande. Previti: «Contiamo di raccoglierne come minimo un centinaio»
L’Adoc provinciale intende promuovere una class action per ottenere il rimborso dell’Iva sulla tassa rifiuti: l’associazione che tutela i consumatori sta raccogliendo il malcontento dei goriziani, fornendo un apposito modulo da compilare.


È stato deciso di promuovere una causa collettiva sulla base del pronunciamento della Corte costituzionale secondo cui sia la Tarsu, la tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che la Tia, la Tariffa di igiene ambientale, sono imposte, quindi come tali non vi dovrebbe essere applicata l’Iva.


Il numero di persone che hanno compilato il modulo per chiedere il rimborso è cresciuto con il trascorrere del tempo, anzi, il flusso non accenna a diminuire nonostante siano trascorsi ormai sei mesi. Così Ugo Previti, responsabile dell’Adoc provinciale, ha deciso di tentare la class action: «Intendiamo fare una causa collettiva, visto che stiamo continuando a raccogliere le domande di rimborso dei cittadini goriziani.


Il nostro proposito è promuovere questa class action entro settembre, in modo tale da avere tutto il tempo necessario per raccogliere le persone che vogliono partecipare. Alla luce del movimento riscontrato negli ultimi mesi, ritengo che riusciremo a coinvolgere un centinaio di consumatori.


Invito quindi gli interessati a farsi avanti, per essere pronti tempestivamente». A tal proposito Previti ricorda che l’Adoc provinciale ha da qualche settimana cambiato sede: da via Rossini l’associazione si è trasferita in via Santa Chiara 3 ed è raggiungibile per appuntamenti e informazioni allo 0481-530745.


L’Adoc da diversi mesi sta invitando i goriziani a fare ricorso, per evitare di trovarsi poi di fronte a brutte sorprese. Previti fa riferimento a un caso tristemente noto a tanti automobilisti goriziani: quello delle sanzioni per i passaggi con il rosso agli incroci dotati di T-red: «Personalmente ho consigliato e consiglio ancora oggi a tutti di fare domanda per il rimborso dell’Iva, perché non succeda quanto già accaduto con le multe.


C’è però un vincolo che potrebbe causare qualche problema ai richiedenti, dal momento che l’istanza dev’essere corredata delle ricevute di pagamento delle bollette degli ultimi cinque anni. Più di qualcuno tra coloro che hanno chiesto il nostro aiuto ha detto di avere difficoltà a recuperare le attestazioni, ma, al di là di tutto, si tratta di documentazioni che è sempre bene conservare anche se passa il tempo».


Il portavoce del sodalizio, quindi, chiama a raccolta i consumatori: «Gli interessati a partecipare alla causa collettiva si possono rivolgere a noi, che in tutti questi mesi abbiamo fornito i moduli prestampati per il rimborso. Non c’è un termine prefissato, ma l’ideale sarebbe muoversi adesso. Visto il pronunciamento della Corte costituzionale, ritengo che si tratti di un tentativo da fare».


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