Toccherà alla Regione rilanciare l’auditorium della cultura friulana

GORIZIA. L’auditorium della cultura friulana passa ufficialmente alla Regione, che deciderà, in completa autonomia, quando riaprire la struttura di via Roma. «L’iter si è concluso una decina di giorni fa e l’edificio sarà restituito dal Comune all’amministrazione regionale» ha confermato l’assessore comunale al patrimonio Guido Germanio Pettarin.
Nessuna anticipazione su come e quando si potrà di nuovo usufruire dell’edificio e delle sue dotazioni, ambiti da molte associazioni per l’ampia disponibilità di posti, per la sala mostre e per il palco, funzionale per spettacoli, conferenze e convegni.
Pettarin però non ha dubbi o perplessità sulla buona riuscita dell’operazione: «Sarà di sicuro una gestione di successo, perché la Regione ha già avuto esperienze simili a Udine e a Pordenone. Per Gorizia valuterà tutta una serie di parametri già validati, che consentiranno di far fronte alle varie esigenze che si presenteranno».
Fra queste, l’ente si è sobbarcato alcuni adempimenti normativi per risolvere i problemi che avevano portato alla chiusura del palazzo dal primo gennaio 2014.
L’edificio di via Roma, lo ricordiamo, fu «temporaneamente» messo in stand-by a causa del sopraggiungere di una normativa che prevedeva (e prevede) tutta una serie di adeguamenti legati al certificato di prevenzione incendi (Cpi). In altre parole, tale documento doveva rispondere ad una serie di specifiche che l’auditorium non rispettava.
Non essendo proprietario dell’immobile (lo è infatti la Regione), il Comune aveva deciso di sospendere ogni attività sino a quando la Regione non avesse messo a norma l’auditorium. Il problema di fondo, in realtà, trovò una risoluzione quasi immediata, mentre nel periodo che si è concluso circa dieci giorni fa pare che la Regione si sia presa il tempo di esprimere le sue valutazioni finanziarie e decidere sul da farsi.
In realtà, già mesi addietro era stato reso noto che il Comune si sarebbe volentieri privato della gestione di una struttura difficoltosa come quella di via Roma.
Di opinione contraria invece l’amministrazione regionale. Perlomeno, è certo che l’auditorium tornerà ad essere, in qualche modo, un punto di riferimento per la vita culturale e artistica, per l’associazionismo e i sodalizi no profit.
I tempi però sono cambiati, e, per essere precisi, già dal 2013, quando l’utilizzo dell’auditorium era diminuito drasticamente a causa dell’innalzamento delle tariffe di utilizzo (da 24 a 90 euro l’ora) in seguito alla firma della nuova convenzione Comune-Regione.
Prima, con i prezzi popolari e concorrenziali che venivano garantiti, in via Roma c’era sempre in programma un calendario di eventi notevole. Una situazione alla quale il Comune non riusciva più a far fronte, dato che le spese ammontavano a circa 100 mila euro l’anno per riscaldamento, climatizzazione e manutenzioni.
Da qui la decisione, all’epoca, di alzare le tariffe. Il Comune corrispondeva così alla Regione come rimborso un importo forfettario di 20 mila euro l’anno (fino al 2019). Ora bisognerà vedere chi sarà disposto a sborsare 90 euro l’ora tra le realtà goriziane che se lo possono permettere e in che forma rinascerà l'auditorium dell cultura goriziana.
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