Tolmezzo, addio alla madre superiora del Gianelli

TOLMEZZO. Il capoluogo carnico piange la morte di suor Silvia, la madre superiora della comunità delle suore Gianelline: si è spenta a 78 anni al Pronto soccorso cittadino a causa di un improvviso malore.

Giunta a Tolmezzo nel 2016, si era fatta voler bene da tutti. All’anagrafe Alba Zuanel, suor Silvia era originaria de La Valle Agordina. Dopo San Lorenzo, Castions, Tolmezzo, era stata chiamata alla Comunità generalizia a Roma dell’Ordine delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, fu per tanti anni economa generale. Poi tornò a Tolmezzo, una delle opere più significative dell’Ordine in Italia.

«Lei – dice il parroco di Tolmezzo, monsignor Angelo Zanello – era l’asse portante dell’istituto qui. Non era solo la responsabile, era il motore di tutto, di tutte le opere di carità: dalla casa famiglia (fiore all’occhiello dell’istituto Gianelli di Tolmezzo, unica casa di accoglienza per minori e donne in difficoltà in area montana) alla scuola materna, sempre all’avanguardia e dialogante con tutti.

Il Gianelli ha avviato il primo centro estivo nella diocesi, aperto anche quest’anno a 120 ragazzi. Lei era l’anima di tutto questo lavoro. Ha anche accolto sei classi della scuola di via Dante a settembre. Hanno lavorato tutta l’estate per preparare le aule per tutti i bambini come segno di condivisione delle difficoltà nella comunità. Si è fatta dono totale alla nostra comunità.

Lei è stata un dono perché, senza apparire mai, è riuscita a porre dei semi di solidarietà e carità. Era volitiva, ma aveva un cuore di madre e aveva legato molto il Gianelli alla parrocchia facendone un punto di onore. Non c’era iniziativa che non fosse condivisa, con lei si trovava la risposta e la porta aperta. Alla parrocchia, al Comune, alla scuola, all’assistenza sociale il suo era sempre un sì».

«Dava attenzione alle persone –conferma suor Vittoria, sua compaesana – anche nella sua riservatezza e nel silenzio».

Anche sabato, giorno del suo compleanno, Suor Silvia, ricorda la maestra Alessia Martini, non si era fermata un attimo. «Sempre affettuosa e amorevole, fino all’ultimo – dice – ha guardato sempre al bene degli altri. Sentiremo molto la sua mancanza». La vicesindaco Fabiola De Martino sospira: «Non ci si prepara a una perdita così importante per la comunità. Lei faceva il bene concreto ogni giorno. Sapevi di poter contare su di lei, dalle borse lavoro alle persone in difficoltà. Ti metteva nelle condizioni di fare del bene». —

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