Tolmezzo, l'epidemia colpisce 132 persone in carcere: contagiati 116 detenuti su 203

TOLMEZZO. Il virus sta mettendo a dura prova il carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, dove tra detenuti, agenti di polizia penitenziaria e amministrativi si contano 132 casi di contagio da Sars-Cov2. Il coronavirus ha colpito più della metà dei detenuti, 116 dei 203 presenti in questo momento nella struttura, 16 guardie carcerarie e un amministrativo. La maggior parte degli infettati sono asintomatici, ieri sera però due detenuti manifestavano sintomi importanti e sono stati accompagnati in pronto soccorso e sottoposti ai controlli medici.
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«Stiamo navigando a vista, dobbiamo inventarci una strategia» ammette la direttrice, Irene Iannucci, impegnata nella gestione di un’emergenza senza precedenti. Il risultato degli ultimi 150 tamponi processati è arrivato ieri e di fronte a questi numeri è venuta meno anche la prevista organizzazione dell’area isolamento con 20 posti letto. «Stiamo aspettando i referti che devono essere consegnati alla direzione e comunicati ai detenuti, dopodiché – aggiunge Iannucci – valuteremo se saranno necessari alcuni spostamenti». È evidente che se un’intera sezione risulta contagiata automaticamente si trasforma in una sezione Covid.
«Il personale del servizio sanitario che opera nel carcere e che dipende dall’Azienda sanitaria ci darà le indicazioni per evitare l’allargamento del contagio» sperando che nessuno si aggravi: «Qualcuno – ribadisce la direttrice – manifesta sintomi più importanti di altri, ma non certamente da richiedere ricoveri in terapia intensiva». Intanto, da lunedì scorso sono state sospese le lezioni scolastiche e, nelle prossime ore, saranno annullate tutte le attività. Si lavora per limitare i contatti e per tutelare tutti, il personale, chi arriva dall’esterno e i detenuti.
Il sindaco, Francesco Brollo, e il garante regionale dei detenuti, Paolo Pittaro, stanno seguendo con apprensione la situazione. Il primo cittadino non nasconde la sua preoccupazione: «Tolmezzo l’altro ieri era il settimo comune con il peggior rapporto positivi-popolazione, su questo incidono i contagi presenti in carcere e nella casa di riposo. È evidente che stiamo scontando il ruolo comprensoriale della città». Brollo ricorda, infatti, che il carcere non è un’isola chiusa in se stessa, c’è un numero importante di persone che lavora nel penitenziario e che, ogni sera, rientra in famiglia. «È una porta girevole e la preoccupazione c’è tutta – conclude il sindaco –, siamo di fronte a una situazione complessa provocata da un virus che non risparmia nessuno».
A preoccupare il garante, invece, è il cronico sovraffollamento che sicuramente non facilita il compito a chi si trova a gestire l’emergenza sanitaria. «Nei giorni scorsi – riferisce Pittaro – ho chiesto ai direttori dei cinque penitenziari regionali una relazione sull’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus. La situazione più complessa è quella di Tolmezzo visto che a Pordenone, Gorizia e Trieste, al momento (il dato si riferisce a mercoledì) l’infezione non è stata rilevata. Nella Casa circondariale di Udine è risultato positivo un agente penitenziario che è in via di guarigione». Pittaro aggiunge che anche nel Cpr di Gradisca non sono stati registrati contagi.
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