«Tolmezzo senza il Terzo? Disastro per l’immobiliare»

Gli operatori del settore allarmati dalla perdita dell’artiglieria da montagna. Le richieste di affitti provengono dal 23 al 50% dai militari del Reggimento

TOLMEZZO. La perdita del Terzo Reggimento artiglieria da montagna, a Tolmezzo, sarebbe un grave colpo anche per il mercato immobiliare della città, dove in una misura che va dal 23 al 50% le richieste di affitti provengono dai suoi militari. Pochissimi sono, invece, gli acquisti di alloggi da parte dei soldati.

Netta contrarietà dunque da parte delle agenzie immobiliari cittadine all’ipotesi, lanciata dal consigliere comunale Mauro Biscosi, di costruire 300 nuovi alloggi per i militari. All’agenzia Sirio almeno il 50% delle richieste relative agli affitti proviene dai militari. Ci sono sia richieste di alloggi per single, che per coppie e famiglie. Oggi rispetto a qualche anno fa i canoni mensili sono un po’ scesi, arrivando a 400-450 euro.

All’immobiliare Alpe Adria il titolare dell’agenzia ammette che la possibile perdita del Terzo reggimento preoccupa parecchio. Anche in questo caso i militari richiedono per lo più alloggi in affitto, un 35-40% delle richieste totali di locazioni gestite dall’agenzia: ci sono i miliari più giovani che, pur di uscire dalla caserma, si accontentano di appartamenti di prezzo basso, e c’è chi cerca casa in coppia o ha già famiglia.

Tolmezzo rimane, per la maggior offerta di servizi, più richiesta di Venzone o Gemona, ma l’impressione delle agenzie immobiliari sull’ipotesi di trattenere il Reggimento a Venzone è che i militari a quel punto lascerebbero Tolmezzo. Stefano Plazzotta titolare dell’agenzia Savoia sulla perdita per la città del Terzo Reggimento distingue due scenari, uno a breve termine e uno a medio. Nel primo caso osserva come una buona parte di militari, oggi in affitto, sarebbe costretta ad andarsene e in «due tre mesi si avrebbe un gran numero di appartamenti sfitti e difficilmente riaffittabili in tempi brevi».

Molti appartamenti locati ai militari, fa notare, sono stati acquistati con mutuo dai proprietari che potrebbero decidere così di venderli. Ciò appesantirebbe ulteriormente la già difficile situazione delle compravendite. Nell’ipotesi di medio termine, invece, Plazzotta osserva che gran parte di questi militari hanno tra i 20 e i 35 anni e hanno, o stanno creando, dei nuclei familiari. Si sposterebbero con la famiglia, togliendo quindi linfa a tutta una serie di servizi come scuole, asili nido, pediatrie.

«Ci sarà quindi la necessità in futuro – aggiunge - di ridurre tali servizi per tutta la cittadinanza, o, mantenendo inalterati i servizi, servirà un maggiore sforzo economico per tutti noi per sostenerli». Diverso sarebbe per Plazzotta, secondo il quale negli ultimi cinque anni i clienti militari del Reggimento sono stati il 23% del totale delle affittanze, se si desse ai soldati la certezza di non essere trasferiti: «Molti miei clienti militari – dice - mi avrebbero prospettato l’eventualità di acquistare un alloggio piuttosto che continuare a pagare l’affitto».

Roberto Tomat di Friulcasa, a cui pure i militari chiedono quasi solo alloggi in affitto (il 30-40% del totale), non ha ancora riscontrato alcun tipo di allerta tra i clienti sull’ipotesi di trasferimento del Terzo, ma condivide la preoccupazione.

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