Tolmezzo, un workcoffee per chi è in cerca di lavoro

TOLMEZZO. Grande partecipazione ieri, a Tolmezzo, all’inaugurazione del workcoffee cittadino, il secondo in tutta Italia, un bar che con la tazza di caffè (e paghi solo quella) ti offre anche un servizio di accompagnamento nella ricerca del lavoro: consulti le offerte e ricevi supporto da operatori qualificati. E da settembre ci saranno anche incontri con i responsabili del personale delle aziende, un allenamento importante anche per un colloquio di lavoro. C’era anche la “iena” Barty Colucci come testimonial, con le sue esilaranti imitazioni, ma anche con la sua convinzione che il locale sia un’idea vincente per i giovani: potrebbero, frequentandolo, trovare lavoro, o magari, se saranno in tanti, potrebbe anche nascere qualche start-up di impresa.
Il presidente della catena di workcoffee, Stefano Zanaboni, ha ricordato che in Italia più di due milioni e mezzo di persone non studiano, non lavorano e nemmeno cercano un lavoro. L’idea del workcoffee è nata dalla volontà di rendere meno solitaria e triste la ricerca di occupazione legandola al simbolo clou del ritrovo per gli italiani, la tazzina di caffè appunto. Workcoffee diviene così un luogo aperto a chi cerca lavoro, alle imprese, a chi offre servizi, alle realtà pubbliche e private.
Vanni Treu, presidente di Cramars, che ne ha sollecitato l’apertura in città, ha spiegato che la sfida è nata anche alla luce dei cambiamenti del mercato del lavoro per chi vive in montagna, specie per i giovani. «É cambiato talmente tanto – ha detto – che bisogna fare mosse che vanno studiate al cm». Per Treu i ragazzi devono cercare una specializzazione che li renda unici, appetibili per il mondo del lavoro. L’esperto di politiche del lavoro Romano Benini ha spiegato che il workcoffee non è un’agenzia interinale, ma un luogo di orientamento, informazione e accompagnamento nella ricerca del lavoro, è una realtà che si affianca ai centri per l’impiego.
Per l’assessore regionale Loredana Panariti è un buon progetto: si cerca di fare un po’ di comunità, si mettono assieme le informazioni, ci si confronta con gli altri, si ragiona su un proprio progetto di vita. Per Panariti è un’iniziativa importante che va messa in relazione con il sistema che la Regione intende creare. E per l’assessore comunale Aurelia Bubisutti workcoffee è pure un segnale importante per il territorio. Il direttore del Cosint, Giovanni Battista Somma, ha elogiato l’iniziativa di Cramars, ritenendola molto interessante perché rivolta ai giovani e perché crea un punto di incontro con le imprese: «Io sarò un grande frequentatore di questa realtà perché crea opportunità, scambio di informazioni, confronto. La scelta è azzeccata per novità, approccio, tempestività che altre forme di contatto non riescono a intrecciare».
Tanja Ariis
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto