Tolmezzo, Wi-fi ancora lontano e la gente protesta
TOLMEZZO. Si procede col progetto di wi-fi per i cittadini della Carnia, ma bisognerà aspettare almeno fino all’autunno del 2016 perché il servizio sia attivo.
In queste settimane si sono svolti vari incontri di vallata sul Piano paesaggistico regionale, sul regolamento per la telefonia mobile e sul progetto di realizzazione di una rete wi-fi per assicurare connessioni Internet decenti al territorio.
Fra tutti, il tema che sta più a cuore in Carnia è il progetto di wi-fi, per il non più tollerabile “digital divide” che soffre la zona. Se non patiscono il problema Tolmezzo, Villa Santina, Amaro e chi riesce a sfruttare la rete wi-fi di Sutrio (creata nel 2007),nel resto della Carnia volano le imprecazioni a ogni tentativo di connettersi a Internet. Talvolta si è costretti a spostarsi da un paese all’altro per riuscirci.
Segnalazioni continue di disagio giungono sia da chi ha la connessione via cavo sia da chi armeggia con le chiavette. Molti cittadini lamentano persino un peggioramento del servizio e riferiscono l’impressione che diversi gestori privati, di fronte a bacini di utenza non appetibili in termini numerici, stiano un po’ cedendo il passo.
Anche per questo la richiesta di risolvere tali difficoltà in queste zone marginali è diventata ormai un pressing spazientito alle istituzioni. Oltretutto, nel frattempo è emerso che l’Europa non impedirebbe, come alcuni sostenevano, azioni di questo tipo da parte del settore pubblico. La Regione parla e spende dal 2007 sulla banda larga. In Carnia non si sa neanche cosa sia.
Purtroppo si è perso anche tempo prezioso per limitare i disagi. Quando la Comunità montana della Carnia, a inizio 2014, a fronte degli evidenti ritardi (in zona montana si obiettavano problemi logistici) ha chiesto alla Regione di farle realizzare nella sua zona il wi-fi, Regione e Insiel non hanno brillato certo per celerità (a un recente convegno a Tolmezzo non sono mancate le critiche di cittadini a Insiel).
Alla fine la Regione si è impegnata anche economicamente sul progetto, ha chiesto alla Comunità montana carnica che aveva elaborato una relazione di massima per il suo territorio (in base ad essa, i pali potrebbero essere quattro, cioé a Comeglians, Socchieve, Forni di Sopra e Cabia, utilizzando per il resto pali già di sua proprietà e usati anche per il segnale Rai),di seguire il progetto anche per le altre Comunità montane regionali.
Proprio in questi giorni viene individuato il professionista che dovrà, entro settembre, predisporre il progetto preliminare per queste quattro realtà montane (diviso appunto in 4 lotti). Concluso l’iter progettuale,si procederà entro l’anno con la gara di appalto. L’inverno potrebbe incidere sui tempi degli interventi in siti che sono montani.
Nella primavera 2016 sarà esperita - spiega il commissario della Comunità montana Lino Not - la gara di affidamento del servizio ai gestori, per cercare poi di attivare il servizio il prima possibile. Il che vuol dire, ben che vada, non prima dell’autunno 2016.
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