Tondo congeda Violino: «Spazio a un tecnico»
UDINE. Che i rapporti tra Coldiretti Fvg e assessorato regionale all’agricoltura non fossero idilliaci non è mai stato un segreto. Ora, a venti giorni dalle elezioni, il presidente della Regione, Renzo Tondo assicura: «Il prossimo assessore non dovrà essere un’espressione dei partiti. Sarà un tecnico».
Così, ieri a Udine, il governatore ha chiuso l’esperienza di Claudio Violino. «Agricoltura e turismo sono i due settori nei quali occorre investire nella prossima legislatura per assicurare al Fvg una nuova fase di sviluppo», ha detto Renzo Tondo ospite di Coldiretti a conclusione degli incontri prelettorali con i tre candidati alla Regione (Galluccio, Serracchiani e, appunto, Tondo) nella sala Valduga della Camera di Commercio.
«Bisogna sviluppare quello che abbiamo e l’ambiente e i prodotti del territorio rappresentano per il Fvg delle eccellenze» ha detto ancora Tondo dopo aver ricordato gli assi portanti delle sua azione politica: la riduzione del debito (da 1.8 miliardi a 900 milioni), l’avvio delle grandi opere infrastrutturali, l’avvio delle riforme dell’assetto della Regione. Tondo ha quindi delineato la figura del prossimo assessore regionale all’agricoltura che «non dovrà essere un’espressione dei partiti».
È stato il presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora, affiancato dai presidenti provinciali Rosanna Clocchiatti per Udine, Dimitri Zbogar per Trieste, Antonio Bressan per Gorizia e Cesare Bertoia per Pordenone, ad elencare le emergenze del mondo agricolo dopo una breve introduzione del direttore Angelo Corsetti e la proiezione di un brave filmato sulle debolezze, i punti di forza e la consistenza del mondo agricolo del Fvg curato da Marco Malison e da Elisabetta Tavano. Ermacora ha messo al primo posto la necessità di reintrodurre il metodo della concertazione «abbandonato da questa Giunta regionale» rivendendo la composizione del Tavolo verde e introducendo il Tavolo per l’agroalimentare, comparto che assicura il 15% del Pil regionale.
Ermacora, dopo aver dato atto alla giunta Tondo di aver sostenuto adeguatamente il primario attraverso il Fondo di rotazione («occorre però fare di più in futuro»), ha criticato la gestione della promozione dell’agroalimentare, ha chiesto fra l’altro siano varate politiche che favoriscano l’aggregazione della cooperazione agricola, la riconversione del sistema irriguo, l’approvazione di un testo unico per l’agricoltura, sia data una risposta definitiva ai problemi posti dalla direttiva nitrati, sia istituito un Organismo pagatore, sia avviato il decentramento di competenze dalla Regione ai Caa, i centri assistenza agricoli in grado di ridurre i tempi e i costi nel disbrigo delle pratiche e delle domande e sia finalmente ridotta la burocrazia.
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