Tondo e Ioan firmano il patto per Udine
UDINE. «Udine deve tornare a svolgere il ruolo di capitale del Friuli». L’impegno è del governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ricandidato alla guida della Regione, e del candidato sindaco del centrodestra, Adriano Ioan. Entrambi, ieri, nella sede di Identità civica, nella galleria Astra, si sono impegnati, sottoscrivendo un patto, a realizzare, se saranno eletti, il recupero delle aree dismesse anche attraverso il contributo dei privati e ad attuare piani per l’innovazione, la cultura e l’efficientamento energetico.
In questo contesto, Tondo ha auspicato che vada deserta l’asta per la vendita di palazzo Antonini (il bando scade il 19 aprile) per avere il tempo di mettere a punto un’offerta assieme a una società privata in grado di accogliere tra i suoi soci anche la Regione.
Il governatore ha previsto l’ingresso della Regione in una società privata per superare il paletto posto dal Governo Monti che impedisce agli enti pubblici di acquistare immobili.
Oltre a palazzo Antonini, l’edificio palladiano di proprietà della Banca d’Italia, Tondo e Ioan si sono impegnati a rilanciare anche l’area di via Sabbadini, l’ex acciaieria Safau, l’ex birreria Dormisch e gli ex cinema Odeon, Puccini, Cristallo e Ariston. Per farlo puntano sullo strumento del project financing e su imprenditori intenzionati a realizzare una multisala o un ristorante di qualità. Questi gli esempi ipotizzati da Tondo per illustrare l’operazione che punta soprattutto a «sviluppare il ruolo emporiale del commercio cittadino e della sua economia».
Alla luce di tutto ciò, il presidente ha respinto tutte le accuse ricevute in questo mandato dall’amministrazione comunale di Udine secondo la quale la Regione ha trascurato la città. «In questi 5 anni non ho passeggiato in carrozzina, ricordo di aver fatto almeno tre inaugurazioni in ospedale e due all’università. Un sindaco saggio non avrebbe congelato i 5 milioni dell’ex Macello, li avrebbe utilizzati per dare dignità a un pezzo di territorio» ha aggiunto Tondo secondo il quale la mancata rinegoziazione dell’accordo di programma relativo all’area di via Sabbadini va imputata al Comune e non alla Regione. «Anche noi abbiamo sofferto la mancanza di dialogo con Udine - ha aggiunto il presidente - visto che siamo riusciti a dialogare con tutti i sindaci, da Bolzonello a Cosolini, tranne che con Honsell».
Sulla stessa lunghezza d’onda Ioan, il quale ha parlato di conflittualità deleteria da parte del Comune con la Regione, conflittualità che ha penalizzato solo la città. Non a caso il candidato sindaco ha ricordato di aver gestito, in veste di assessore provinciale, i 10 milioni stanziati proprio dalla Regione per la messa in sicurezza delle scuole. Da qui l’impegno a puntare sull’innovazione per sostenere anche l’università, il parco scientifico e il trasferimento tecnologico alle imprese.
Altrettanta attenzione è stata riposta nella cultura per creare un collegamento con Aquileia, Cividale, Palmanova e villa Manin e le capitali europee. «Non dimentichiamo che è stata la Regione a portare a Udine Madonna, i Coldplay e Morricone» ha evidenziato Tondo senza dimenticare di dire che la prima legge sull’innovazione l’ha finanziata lui, prima di Illy. Il patto, però, prevede anche il piano per l’efficientamento energetico per promuovere piani pluriennali per l’adeguamento degli edifici pubblici e privati, adattandoli ai parametri previsti, incentivando anche l’utilizzo di energie rinnovabili per il raggiungimento di una più elevata qualità dell’ambiente.
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