Tondo ha speso il doppio di Serracchiani: ecco quanto costa un seggio in Regione

L’ex governatore ha ricevuto contributi da Zanchetta (Friulia) e Faccin (Autovie). La presidente, dal partito e dalle Coop. Tutte le spese sostenute dagli eletti per conquistare un posto in Consiglio regionale e quelle degli esclusi eccellenti.
Lasorte Trieste 19/12/12 - Marittima, CGIL, Renzo Tondo, Debora Serracchiani
Lasorte Trieste 19/12/12 - Marittima, CGIL, Renzo Tondo, Debora Serracchiani

UDINE. “Pôc tu spindis, pôc tu gjoldis”. Deve averci pensato l’ex governatore Renzo Tondo programmando una campagna elettorale da quasi 135 mila euro, raccolti tra amici e aziende. Nulla dal partito.

Fosse bastato il detto, avrebbe stravinto. E invece è caduto sotto i colpi di una Debora Serracchiani vincente con quasi la metà della spesa, 68 mila 700, dei quali 42 mila dal Pd. Il collegio dei revisori dei conti ha ultimato l’analisi dei 538 bilanci elettorali dei candidati alle regionali 2013. Scontro Pdl-Pd Tondo lo sapeva che il risultato non è direttamente proporzionale ai soldi sborsati. Nel 2008 vinse investendo 93 mila 400 euro, mentre Riccardo Illy sfoggiò una competizione faraonica, da 312.472. Nell’ultimo giro ha investito bene il Pd che per Serracchiani ha pagato manifesti, pubblicità, spedizioni. Il Pdl che schierava il presidente uscente, niente. Nemmeno un “santino”.

Tondo ha ricevuto tutto dagli amici. E ha utilizzato 24 mila 200 euro di soldi propri. Serracchiani appena 4 mila e 600. Le risorse a Serracchiani La democratica ha messo insieme quasi 27 mila euro da donazioni di persone a lei vicine, che hanno contribuito con 50, 100, 300 euro. Importi più rilevanti sono arrivati Assicoop Friuli (5 mila euro), Celsa (3 mila), Ici coop (3 mila), Aster coop (mille 500 euro). Non solo. All’evento di fine marzo 2013 al teatro Giovanni da Udine ha raccolto 2 mila 900 euro di offerte.

Ad aiutarla anche alcuni democratici e allora candidati, come il deputato Ettore Rosato, che le ha dato 3 mila euro, e Franco Iacop, oggi presidente del Consiglio, che le ha consegnato mille 500 euro. I contributi a Tondo La cifra più grossa è di un grande amico, l’ex onorevole Vanni Lenna che ha offerto a Tondo 10 mila euro. Ma risorse sono arrivate anche da Gianmarco Zanchetta (mille euro), ex amministratore delegato di Friulia nominato durante il governo Tondo, e da Albino Faccin (3 mila euro), che l’ex governatore volle nel Cda di Autovie.

Hanno consegnato cifre importanti Vimpro sas (20 mila euro) azienda del settore edile; 10 mila Maschio Gaspardo (macchine agricole); altri 10 mila Graphistudio; ancora 10 mila Svei, società per l’edilizia industriale, e ancora 10 mila Sistemi programmabili Srl. Le curiosità in giunta Il vicepresidente Sergio Bolzonello ha avuto uno sponsor d’eccezione, la moglie. La signora Patrizia ha sostenuto il marito con 6 mila 500 euro.

Gli assessori Paolo Panontin (Cittadini) e Gianni Torrenti (Pd) erano in lista, non sono stati eletti, ma sono rientrati dalla porta principale della giunta Serracchiani, nominati come tecnici. Panontin ha ricevuto 178,13 euro dal suo partito, la civica Cittadini. Torrenti nemmeno un cent dal Pd, ma ha buoni amici. Come la coop Bonaventura che gli ha assegnato 10 mila euro. Ai grillini spiccioli dal partito Avevano promesso di non spendere un euro.

E così è stato. I pentastellati hanno ricevuto poche decine di euro dal Movimento e solo come “quota parte” del materiale elettorale. Spiccioli da 19 a 100 euro. Stesse cifre per chi è rimasto fuori dal Consiglio, come Marco Zullo, oggi candidato alle europee, al quale in aprile il M5S ha “donato” 19,17 euro. Ma quanto costa un seggio? Anche niente, direbbero i grillini.

In molti invece si sono bacchettati le mani, per aver molto investito. È rimasto fuori dall’Assemblea regionale Franco Bandelli (ex candidato alla presidenza del Fvg) e la sua creatura politica, Un’Altra Regione, ha finanziato la mancata ascesa con 36 mila 559 euro. Anche Saverio Galluccio (l’altro candidato governatore) è out, ma per lui il M5S ha speso 32,61 euro.

Le spese degli esclusi Alcuni consiglieri regionali uscenti hanno aperto pochissimo il portafogli, come l’ex Udc Maurizio Salvador, nemmeno 2 mila euro. L’ex Pdl Paolo Santin, invece, ha scucito 24 mila 500 euro, il doppio rispetto al collega Luigi Cacitti (12 mila). Doveva crederci molto il leghista Mario Pittoni che ha investito quasi 30 mila euro e forse poco l’ex assessore Federica Seganti (8 mila 800). Michela Gasparutti, invece, ex segretaria di Tondo, è arrivata a un soffio dall’elezione per Autonomia responsabile (Ar) e non ha speso nemmeno 4 mila euro.

La campagna elettorale costata meno è stata quella del professor Fabrizio Bresadola, candidato di Ar: ha preso 25 preferenze e ha speso zero. Non voleva spendere, figuriamoci godere.

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