Torna il bando Restauro: dalla Fondazione Friuli 500 mila euro per la tutela del patrimonio storico e artistico
Con il progetto sono stati realizzati 1100 interventi in otto anni. Enti e associazioni possono fare domanda fino al 27 marzo

Beni artistici da tutelare e proteggere, per rinsaldare il legame con le comunità. Si può riassumere in poche parole l’obiettivo del bando Restauro, indetto, per l’ottavo anno consecutivo, da Fondazione Friuli, con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Un contributo da cinquecento mila euro a favore di progetti di restauro e valorizzazione di beni di particolare rilevanza storico-artistica e di interventi edilizi di recupero su strutture destinate a centri di aggregazione, relativi alle province di Udine e Pordenone.
«La fondazione crede fermamente in questo progetto, che ha consentito di realizzare oltre 1.100 interventi» ha detto il presidente Giuseppe Morandini durante la presentazione della nuova edizione del bando a palazzo Antonini Stringher, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, anche la soprintendente Valentina Minosi e il vicepresidente della Regione e assessore alla Cultura Mario Anzil.
«Dal 2018 a oggi, grazie anche a Intesa Sanpaolo, sono stati messi a disposizione quasi 3 milioni di euro, generando interventi di salvataggio del nostro patrimonio storico, artistico e culturale per quasi 22,4 milioni di euro».
Il bando è rivolto a istituzioni, enti pubblici e religiosi (comprese le parrocchie), fondazioni e associazioni senza fini di lucro, Aps e Onlus. Le domande, corredate dal nulla osta della Soprintendenza in caso di restauro di beni artistici, devono essere inviate entro il prossimo 27 marzo. I beneficiari, poi, dovranno avviare i lavori di restauro entro un anno dalla notifica dell’assegnazione del contributo e concluderli entro 18 mesi dal loro inizio.
Declinazione particolare del bando, che si sta affermando negli ultimi anni, è il recupero di spazi ed edifici inutilizzati destinandoli a centri di aggregazione sociale e culturale. È il caso del progetto di Oplon, un’associazione di giovani creata a Tramonti di Sotto. Come ha spiegato la presidente Camilla Vignaduzzi, è stata recuperata una casa colonica immersa in un bosco di 4 ettari sulle pendici del monte Ropa-Buffon, raggiungibile soltanto a piedi. Il progetto intende creare un polo culturale, ma anche una base per i turisti, dotato anche di foresteria, con lo scopo finale di «rimettere questa vallata nella mappa del turismo culturale regionale e oltre».
Non sono mancati i saluti e i ringraziamenti dell’assessore regionale alla Cultura Mario Anzil: «Con questa ottava edizione si conferma la collaborazione che da anni sostiene la valorizzazione del nostro patrimonio culturale». Una sinergia che permette di riportare a nuova vita «beni straordinari» e di «preservare le tradizioni della nostra regione».
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