Torna il quadro simbolo per anni all’Udinese Caffè

Dopo la cessione del bar nel 2000, l’opera di Miky Sgobino è ora in una casa. Appello a musei e caffetterie: «E’ giusto che la città goda di questo capolavoro»

UDINE. Gli udinesi non la vedono più da 13 anni. O poco più. Eppure era una delle immagini simbolo del commercio e dei pubblici esercizi di Udine. Bastava la memoria di quel grande disegno caldo, realizzato su legno, giocato tutto sulle sfumature del giallo, del nero e del marrone, per rievocare ai più l’architettura di Palazzo D’Aronco e il sapore del caffè appena tostato e fumante in tazza.

Stiamo parlando della grande opera firmata dall’architetto e artista, ormai scomparsa da tempo, Miky Sgobino che sin dagli anni Sessanta ha campeggiato in tutta la sua grandezza (ben oltre 3 metri di lunghezza per un metro e mezzo di altezza) dietro al bancone principale dell’Udinese Caffè, proprio di fronte all’ingresso del Comune, in piazzetta Lionello.

Questa bellissima opera non ha ufficialmente un titolo. Ma da sempre per tutti era, ed è, “La raccolta del caffè”. E ora questo gioiello d’arte potrebbe essere finalmente restituito alla città.

«Da quando nel 2000 abbiamo venduto il locale - spiega l’ex titolare dell’Udinese Caffè, Renzo Macorigh - abbiamo custodito il quadro a casa nostra. Ma adesso ci siamo resi conto che è un vero peccato tenere questo tesoro chiuso. E’ un piacere per gli occhi e per la mente poter godere ogni giorno di un’opera di tale genere. Forse è allora arrivato il momento di restituirlo alla città. Anche perché sempre più spesso amici, conoscenti o semplicemente ex clienti ci chiedono che fine abbia fatto un quadro così unico, realizzato a china su tavola di legno».

La speranza di Renzo Macorigh è insomma di vedere un giorno il quadro in uno spazio sufficientemente “pubblico”. «Non vogliamo “disfarcene” - dice -. Ha una storia troppo bella. Ed è un pezzo della nostra vita. Però, sì, rivederla esposta in pubblico sarebbe davvero una grande soddisfazione. Magari in uno spazio museale come la prestigiosa Casa Cavazzini. O anche in una torrefazione importante come era una volta l’Udinese Caffè. Oppure, se proprio Udine non la vorrà, nell’atrio della Illy Caffè a Trieste».

L’opera - come detto - fu realizzata da Miky Sgobino, frequentatrice dell’Udinese Caffè negli anni Sessanta, quando a gestirlo era De Paulis. «Noi poi - racconta Macorigh - l’abbiamo ereditata acquistando l’esercizio. E per tanti anni ha tenuto compagnia, a noi e ai nostri clienti. Qualcuno ci aveva anche fatto offerte importanti per comperarla. Parlo di somme con parecchie cifre. Ma ora vorremmo soltanto che la città la sentisse di nuovo sua».

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