Torrenti: ripensare villa Manin e Mittelfest, nuove regole sui fondi

L’assessore alla Cultura annuncia il riassetto del settore. «Saranno modificati i criteri di finanziamento»

UDINE. In settembre sarà varato un radicale riassetto dei criteri di finanziamento alla cultura, prenderà il via il “progetto Sarajevo” sulla Grande guerra e il ’900, e si ripenserà alla Fondazione Aquileia, a Villa Manin, al Mittelfest. Lo annuncia l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, triestino sessantunenne con alle spalle una solida esperienza culturale e amministrativa.

È stato infatti presidente dei Giovani imprenditori come del Teatro Miela e del Consorzio cooperative culturali del Friuli Venezia Giulia, ma anche tesoriere dei Ds e membro del direttivo Legacoop.

Oltre a mettere più soldi nel comparto, dice, occorre fare chiarezza e dare certezze a chi opera nel settore. Perché negli scorsi anni non è che ci sia stata una politica culturale di destra, semplicemente non c’è stata politica culturale.

Cento giorni in giunta; si può tracciare un minibilancio?

«Cercando condivisione ho puntato a dare serenità al sistema culturale, con interventi seriamente mirati e linee guida chiare».

Traducendo in dati?

«Eravamo in emergenza: le promesse della giunta Tondo non avevano avuto seguito, e il taglio del 30% avrebbe ucciso i teatri, per i quali abbiamo trovato un milione e mezzo. I finanziamenti complessivi sono saliti da 23 a 27 milioni. Cifre modeste, perché l’assestamento disponeva di pochi fondi. Però il centrodestra aveva dato alla cultura lo 0,5% delle disponibilità, noi circa il 10%».

L’1% del bilancio resta un obiettivo lontano.

«Non irraggiungibile: ai tempi di Illy eravamo allo 0,9%. Certo, in termini assoluti è inevitabile una diminuzione, perché la percentuale è su risorse calanti. Ma c’è un problema più urgente: riprendere in mano la politica culturale, che è mancata».

Riservando i fondi alle realtà consolidate, con lavoro stabile, avete detto.

«Sì. Alla ripresa di settembre presenterò una modifica normativa: invece di 224 capitoli, ce ne sarà una trentina, con settori distinti, criteri specifici, e schede progettuali per bandi. Già con la prossima finanziaria alcuni enti potranno essere certi delle risorse, in alcuni casi per il triennio».

Delle realtà minori si occuperanno i Comuni, ma con quali soldi?

«Gli enti locali hanno avuto tagli del 4%, con punte dell’8; la Regione, nel biennio, del 15%. E i Comuni già ricevono finanziamenti per la cultura, in base alla legge sulle autonomie del 2007 che aveva fotografato la situazione esistente assegnando competenze e risorse. Poi per mantenere un consenso spicciolo sul territorio, la Regione ha continuato a spendere. L’esecutivo ha dato forfait sulla programmazione, demandando ai consiglieri le scelte su metà delle risorse, e ciascuno ha spinto le iniziative del proprio collegio, a volte molto nobili, a volte meno».

Veniamo al connubio Cultura-Turismo.

«È indispensabile lavorare sinergicamente. Le manifestazioni di eccellenza vanno sostenute dal Turismo, che non deve inventarsi manifestazioni ad hoc “per turisti”. Ne ho discusso con Bolzonello».

L’anniversario della Grande Guerra offre un’occasione unica, in questo senso.

«Partirà a breve, con la Provincia di Trento, un progetto che fa di Sarajevo il simbolo del “secolo breve”, dall’assassinio di Franz Ferdinand al martirio degli anni ’90. Ci sarà anche una convenzione con Rai Cultura».

Parliamo degli enti: Fondazione di Aquileia, Villa Manin, Mittelfest...

«La Fondazione deve recuperare il senso originario, favorendo la ricerca. Università di tutto il mondo sono pronte a fare scavi, a loro spese, e vanno coordinate. Poi si devono coprire i mosaici, piuttosto che organizzare piccole iniziative. Dev’essere come a Pompei, dove la gente va a vedere Pompei, e basta. Villa Manin, un po’ trascurata nella struttura, perché si è guardato solo alle mostre, va valorizzata come bene in sé. Il Mittelfest ha sofferto i tagli, ma anche la scarsa severità sulle scelte, occorre ridare dignità al cartellone».

Il cinema?

«In assestamento gli abbiamo assegnato 330 mila euro, il 15% dello stanziamento precedente. A ottobre ripristineremo la legge sulla Film commission, che ci ha portato soldi e immagine».

E il friulano? Avete ridato fondi all’insegnamento...

«Già, Pdl e Lega, dopo campagne pubblicitarie in cui sembrava che la merilenghe l’avessero inventata loro, hanno lasciato a secco la scuola primaria. Gliel’ho detto: “Favela favela, ma bez nuje”».

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