Torviscosa "fascista"? Il sindaco passa al contrattacco

Il caso dei nomi delle strade. Intanto, mini-dietrofront: non doppio nome alle vie, ma cartelli esplicativi sul Ventennio
Torviscosa 9 Giugno 2015 assemblea toponomostica © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco
Torviscosa 9 Giugno 2015 assemblea toponomostica © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco

TORVISCOSA. «Siamo fascisti se....?». Elencando le cose fatte anteponendole a questa domanda, il sindaco Roberto Fasan ha sferrato il suo attacco contro quanti hanno criticato il progetto di doppia toponomastica di vie e piazze accusando la sua amministrazione di reminiscenze fasciste. Intanto però sulla doppia toponomastica c’è un cambiamento: non doppio nome, ma posizionamento di cartelli esplicativi.

Così ieri sera le prime battute all’assemblea pubblica sul progetto dei nomi fascisti. Intanto Paolo De Toni del Comitato antifascismo regionale distribuiva un volantino in cui sostiene che il “cambiamento di rotta” dell’amministrazione comunale sulla toponomastica è stato «ispirato da chi ha contestato le scelte originarie».

Dopo aver letto alcuni attestati di solidarietà tra cui quello del figlio del partigiano Sauro, che si diceva d’accordo sulle scelte dell’amministrazione torviscosina, ha snoccialato una serie di accuse nei confronti, senza nominarlo, del consigliere regionale Travanut e dell’ex sindaco Roberto Duz.

«Siamo fascisti – ha tuonato – perché non applichiamo la Tasi e l’aliquota Irpef? Siamo fascisti perché abbiamo dal 2008 tagliato le spese dell’amministrazione da 95 a 46 mila euro? Siamo fascisti se abbiamo votato a favore dell’azione di responsabilità per gli amministratori della Ziac che hanno prodotto debiti per 80 milioni?

Siamo fascisti se abbiamo votato a favore dell’interruzione del rapporto di lavoro con il direttore (unici) del Consorzio Aussa Corno? Siamo fascisti se siamo stati contrari alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione frutto di accorducci politici fatti perché un consigliere regionale (Travanut, ndr) ha detto che la politica deve riappropriarsi del proprio ruolo?

Siamo fascisti se abbiamo battuto i pugni sul tavolo a Roma per avere 8 milioni di euro da usare per le bonifiche? Siamo fascisti se abbiamo sottoscritto un accordo di programma con Palmanova con altri sindaci per dare lavori socialmente utili ai profughi?

Siamo fascisti se vogliamo dedicare una lapide (magari nel parco della chiesa) al maresciallo dei Cc Guglielmo Costanzo morto a Mauthausen? Ora ce ne stanno facendo di tutti i colori per non farci stare nelle Uti: ebbene noi siamo orgogliosi di quello che fin qui abbiamo fatto», ha detto il sindaco prima di affrontare il caso specifico e poi dare la parola alla sala.

«Se vogliono lasciarci soli con la nostra “anima nera” – ha concluso Fasan –, come ha asserito qualcuno, noi siamo orgogliosi di avere l’anima nera. Libertà e democrazia sono i valori delle nostre azioni».

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