Toto-rettore a Udine Riem fuori dalla corsa

Colpo di scena nella corsa per l’elezione del nuovo rettore dell’università di Udine: Antonella Riem, la direttrice di dipartimento di Lingue, ha ritirato la sua candidatura.
Ieri mattina, poco dopo le 9.30, nelle caselle di posta elettronica dei componenti della comunità accademica è arrivata la lettera della professoressa che avrebbe voluto guidare le sorti dell’università del futuro: «Ritengo doveroso palesare a voi tutte e tutti l’intenzione di ritirare la mia candidatura, in modo da facilitare un risultato conclusivo che possa essere il più ampiamente coeso possibile». Una mossa inattesa che spiazza tutti coloro che avevano tifato per la collaborazione con lo sfidante direttore di Studi umanistici, Andrea Zannini. Tra le righe della missiva di Riem, infatti, c’è chi coglie piuttosto un invito a votare per il candidato in vantaggio, Roberto Pinton. Lo stesso che venerdì scorso ha nuovamente invitato l’elettorato a partecipare al voto puntando proprio sulla condivisione.
Impossibile dire quanto l’invito di Pinton abbia fatto centro sulla candidata passata, dal primo al secondo turno, da 160 a 145 voti, quello che è certo è che la direttrice del dipartimento di Lingue ha ritirato la candidatura, smentito le affermazioni fatte pubblicamente da Zannini invitandola a concretizzare la collaborazione definita in un incontro a sei ed è virata su Pinton. Con un colpo di fioretto ha ribaltato la scacchiera dando il via a una nuova partita dalla quale, giovedì – il condizionale è d’obbligo – Pinton potrebbe uscire vincitore.
Ma torniamo al ritiro della candidatura. Nella missiva Riem ringrazia i suoi elettori ai quali rivela di aver «riflettuto serenamente sul risultato delle ultime votazioni del 7 maggio, nelle quali è emersa un’ampia convergenza di intenti da parte della comunità accademica nei confronti di uno dei candidati». E «per la responsabilità istituzionale che da sempre caratterizza il mio operare», scrive, palesa l’intenzione di ritirarsi e «per le stesse ragioni, avverto la necessità di smentire con forza il contenuto di post circolati in questi ultimi giorni, nella parte in cui sostengono l’esistenza di pretesi “accordi” che avrei concluso con il candidato Andrea Zannini, la cui visione dell’università è molto diversa dalla mia». Riem continua a pensare, infatti, «che sia necessario focalizzare l’attenzione su alcuni temi fondanti e condivisi, attraverso un dialogo assiduo, aperto e responsabile che, all’interno della comunità accademica tutta, coinvolga le diverse aree scientifiche, le differenti discipline, ogni persona e tutte le forze del territorio». E proprio perché «nessuno e nulla va escluso, o lasciato indietro» l’ormai ex candidata invita a convergere «verso una progettualità che risponda a un’ampia maggioranza, che valorizzi l’esperienza nei processi di collaborazione e possa meglio rappresentare in modo concorde il bene comune di questa università nella quale ho sempre creduto e che ho sempre amato, garantendo un approccio equilibrato e istituzionale che reputo fondamentale per lavorare in maniera proficua e pacata nei prossimi sei anni».
La lettera ha colto di sorpresa soprattutto gli elettori di Riem e di Zannini anche se non tutti avrebbero gradito la convergenza dei voti tra i due schieramenti. Il timore c’è sempre stato, non a caso si era parlato di collaborazione nell’incontro a sei, di cui fa cenno Zannini nel suo appello all’alleanza, convocato tra il primo e il secondo incontro.
A questo punto, come ha fatto Riem nella lettera, non resta che augurare «buon voto» a tutti. —
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