Tragedia di Forni di Sopra, aperto un fascicolo per omicidio colposo: in corso le verifiche sugli impianti

L’ipotesi è che a uccidere Patrizia Pontani sia stata una saturazione da monossido di carbonio, per via della mancanza di ventilazione dei locali o per l’ostruzione della canna fumaria. Il marito Maurizio e la figlia Laura rimangono in prognosi riservata

Elisa Michellut
La casa di Forni di Sopra in un'immagine dall'alto
La casa di Forni di Sopra in un'immagine dall'alto

L’ipotesi è che a determinare il decesso di Patrizia Pontani, 66 anni, toscana d’origine ma pordenonese d’adozione, morta, nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, in un’abitazione a Vico, frazione del comune di Forni di Sopra, sia stata una saturazione da monossido di carbonio. La Procura di Udine ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di omicidio colposo a carico di ignoti. Sono in corso tutti gli accertamenti sugli impianti.

Il procuratore

Per stabilire le cause della morte della sessantaseienne, ad ogni modo, sarà effettuata l’autopsia, che al momento non è stata ancora fissata. «Sarà necessario – ha spiegato il procuratore Massimo Lia – attendere i risultati degli accertamenti tecnici sugli impianti dell'abitazione e questo proprio per escludere responsabilità da parte di terze persone.

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Patrizia Pontani era originaria di Viterbo (foto da Facebook)

La Procura potrà procedere con l'esame autoptico soltanto, come detto, dopo aver verificato la condizione degli impianti e valutato anche se ci sono responsabilità, così da consentire agli eventuali indagati di poter nominare un consulente tecnico per l'accertamento medico legale».

L’inchiesta

La morte di Patrizia Pontani, insegnante di scuola media in pensione, potrebbe essere stata causata da una mancanza di ventilazione del locale e quindi da un mancato apporto d’aria sufficiente.

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Patrizia, Laura e Maurizio alla laurea della giovane, a destra la casa della famiglia Chisciotti a Torre di Pordenone

L’altra possibile causa potrebbe essere l’ostruzione della canna fumaria che potrebbe aver creato un rigurgito di monossido ma, come detto, le verifiche sono in corso e il riserbo, al momento, è massimo.

Gli accertamenti

Tutte le necessarie verifiche sullo stabile richiederanno diverso tempo, considerato anche che l’abitazione al civico 11 di via Tiviei, dove la famiglia aveva deciso di trascorrere le festività natalizie, era passata di proprietà ed era stata anche interessata, recentemente, da alcuni interventi di sistemazione.

Gravi il marito e la figlia

Intanto, restano molto gravi le condizioni di Maurizio e Laura Chisciotti, 73 e 28 anni, padre e figlia, intossicati dal monossido di carbonio nella casa di montagna, dove ha perso la vita Patrizia Pontani, moglie dell’uomo e madre della ragazza. Entrambi sono ricoverati all’ospedale di Cattinara, a Trieste, entrambi sottoposti a ossigenoterapia in camera iperbarica. La prognosi è riservata.

 


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Le condizioni della ventottenne sono sensibilmente migliorate. L’appartamento all’interno del quale si è verificata la tragedia, dopo i riscontri effettuati giovedì 26 pomeriggio dai vigili del fuoco e dai carabinieri, è stato posto sotto sequestro. L’allarme era scattato, nella notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 attorno alle 4, quando la ventottenne aveva iniziato ad avvertire conati di vomito e la sensazione di perdita di conoscenza.

La ragazza aveva scritto al compagno in Toscana raccontandogli quanto stava accadendo e il giovane aveva subito chiamato il Numero unico per le emergenze della Toscana, dal quale era poi partita la segnalazione alla Centrale operativa Sores Fvg. Laura Chisciotti era stata invitata a uscire di casa. All’arrivo dei vigili del fuoco i genitori della ragazza erano ancora all’interno dell’appartamento.

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