Tramonti di Sotto rilancia il progetto del comune unico

TRAMONTI DI SOTTO. «La maggioranza degli elettori della Val Tramontina si è espressa a favore della fusione dei due comuni: i sì sono risultati, complessivamente, il doppio dei no (306 contro 152)....
Di Giulia Sacchi

TRAMONTI DI SOTTO. «La maggioranza degli elettori della Val Tramontina si è espressa a favore della fusione dei due comuni: i sì sono risultati, complessivamente, il doppio dei no (306 contro 152). Dato che la Regione, nonostante le riforme approvate e sostenute, non ha preso posizione in merito, si auspica che sia il municipio di Tramonti di Sopra ad assumere eventualmente una nuova iniziativa per la creazione di un unico ente». È la posizione del sindaco di Tramonti di Sotto Giampaolo Bidoli, nell’ultima seduta di consiglio comunale.

Il primo cittadino, da sempre favorevole al progetto, ribadisce che la mancata fusione rappresenta un’occasione persa per la vallata. Ma Bidoli, senza abbandonarsi a facili ottimismi, ci spera ancora. Da qui l’auspicio che Tramonti di Sopra, comune in cui hanno prevalso seppur di poco i no, “si ravveda”. «Si è persa ed è stata fatta perdere l’opportunità di difendere autonomia e identità della Val Tramontina - osserva Bidoli -. Pensare di rimanere soli e riuscire a garantire i servizi con strutture comunali così piccole è utopistico. Non è stata colta l’opportunità dei risparmi di gestione e finanziamenti regionali, nonché di soddisfare le aspettative dei giovani. Tramonti di Sotto da sempre è a favore del processo di fusione e lo ha espresso chiaramente nel referendum».

A Tramonti di Sopra, invece, si è giocato in maniera diversa. Mentre l’ex sindaco Antonino Titolo è sempre stato chiaro sulla questione, non nascondendo la propria contrarietà alla fusione, differente è stato l’atteggiamento del nuovo primo cittadino Giacomo Urban, che almeno in campagna elettorale pareva sostenere il piano. Si pensi che in lista, e poi in maggioranza, aveva esponenti del Comitato comune unico Val Tramontina, tra cui l’ex assessore Alessio Gambon, dimessosi dopo avere appreso l’esito del referendum. «Il sindaco e alcuni consiglieri hanno spostato la questione e l’eventuale decisione a fine mandato: non prima del 2019 – ricorda Bidoli –. Un gruppo di amministratori e cittadini di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto ha quindi dato vita a un nuovo comitato di promotori della fusione e raccolto firme per avviare l’iter. Il quesito referendario è stato portato in consiglio: noi all’unanimità ci siamo espressi a favore. Tramonti di Sopra ha bocciato il progetto con 9 voti contrari. Questo ha comportato che, al referendum, in entrambi i comuni i sì dovessero raggiungere la maggioranza dei voti validi espressi». In seguito il referendum e la vittoria del no.

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