Tranciato un cavo, black out in ospedale a Udine

In tilt per una dozzina di ore il servizio di diagnostica per immagini, code e attese interminabili per centinaia di pazienti
ANTEPRIMA inaugurazione attrezzatura x radiologia
ANTEPRIMA inaugurazione attrezzatura x radiologia

UDINE. Un cavo della fibra ottica tranciato di netto e tutto il sistema di diagnostica per immagini dell’Azienda ospedaliero universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine è stato messo fuori uso per una dozzina di ore.

E con esso è andata il tilt la connessione al “server farm” centrale dell’Azienda per i Servizi Sanitari 5 della Bassa Friulana con i servizi dei distretti sanitari, da Latisana e Cervignano, fino al Pronto soccorso di Lignano, stesso scenario all’Azienda per i servizi sanitari 2 Isontina.

Stavolta l’allarme è scattato durante la notte. «Abbiamo contattato l’Insiel verso l’1 del mattino – riferisce il dottor Pietro Pascolo direttore della Struttura operativa complessa Tecnologie dell’informazione e della comunicazione – a saltare stavolta è stato il Pacs, ovvero il sistema attraverso il quale gestiamo in maniera informatizzata tutte le immagini diagnostiche, Insiel ci ha fatto sapere che si trattava di un problema con la rete Fastweb, di fatto questo ha comportato enormi problemi al personale, costretto a ripristinare i vecchi sistemi manuali, con conseguenze pesanti, visto che a quel punto non si poteva più avere una visione completa dei fascicoli dei pazienti, e con problemi ai pazienti stessi che si sono visti dilatare i tempi di attesa».

Una situazione difficilissima, specie per la gestione delle urgenze, cui il personale medico ha cercato di sopperire armandosi di buona volontà, riprendendo in mano le vecchie lastre, intraprendendo viaggi da un reparto all’altro in un’epoca in cui la diagnostica viaggia all’insegna del digitale.

È durata fino a mezzogiorno di ieri. Centinaia i pazienti coinvolti in ospedale visto che si tratta di un servizio che risulta fondamentale per la Radiologia d’urgenza, l’angiografia interventistica, la cardiologia per l’emodinamica con utenti interni ed esterni che ieri hanno dovuto armarsi di santa pazienza.

«Purtroppo, queste sono situazioni che si susseguono ormai con frequenza allarmante – osserva il direttore generale Mauro Delendi – ogni volta c’è una causa, un motivo plausibile, ma di fatto in un’azienda come la nostra che ha un’importanza strategica notevole e che ha puntato molto sui sistemi informatici questa criticità deve essere risolta. Si tratta – aggiunge il direttore generale – di problemi che si riverberano sulla tempestività del servizio, che nel nostro ambito è un fondamentale. Se il gestore fosse più attento le cose potrebbero andare meglio - ammonisce Delendi – è una questione che dobbiamo affrontare al più presto. È vero che la nostra azienda gestisce una mole di dati notevole, ma evidentemente ci appoggiamo a sistemi fragili che facilmente saltano. E non ci sono solamente i black out come questo, più evidenti, ma certo meno insidiosi dei periodici rallentamenti di tutto il sistema di archiviazione G2 che ci troviamo a subire, con code infinite agli sportelli che penalizzano i pazienti».

Di diversa natura i guasti che hanno coinvolto i presidi sanitari della Bassa e nell’Isontino, dove la paralisi, ieri, ha coinvolto il sistema di gestione informatica dei referti, anche in questo caso si è dovuti tornare ai vecchi sistemi manuali, inutile dire che quando un problema di questo tipo arriva in un periodo in cui il personale lavora a ranghi ridotti a causa delle ferie, la gestione delle file di pazienti che si allungano è tutt’altro che facile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto