Trasferito in altra sede il poliziotto friulano ferito nella sparatoria con il terrorista di Berlino

Movio e il collega siciliano Scatà lasciano Sesto San Giovanni. Il Viminale: è il riconoscimento per un’azione straordinaria
L'agente di polizia Christian Movio, 36 anni, ricoverato all'ospedale di Monza con un proiettile conficcato in una spalla dopo essere stato ferito da Anis Amri, il killer di Berlino, 23 dicembre 2016. ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++..
L'agente di polizia Christian Movio, 36 anni, ricoverato all'ospedale di Monza con un proiettile conficcato in una spalla dopo essere stato ferito da Anis Amri, il killer di Berlino, 23 dicembre 2016. ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++..

UDINE. Christian Movio, friulano di 36 anni, e Luca Scatà, siciliano di 29, i due agenti di polizia del commissariato di Sesto San Giovanni che il 23 dicembre fermarono e uccisero l’attentatore di Berlino Anis Amri, sono stati trasferiti ad altri uffici, in altre località.

La decisione del ministero dell’Interno è stata presa, a quanto si apprende dalla polizia, come «riconoscimento per un’azione straordinaria» che a scopo premiale ha voluto «favorire le legittime aspirazioni dei due poliziotti».

Movio e Scatà, di pattuglia nella notte dell’antivigilia di Natale, fermarono Amri per un controllo, dopo averlo incrociato solo in piazza Primo Maggio a Sesto San Giovanni. Nello scontro Movio venne ferito a una spalla. I loro nomi vennero resi noti dal ministro dell’Interno Marco Minniti, decisione che causò molte polemiche.

Amri è ritenuto responsabile d’essersi scagliato con un tir sulle bancarelle del mercatino di Natale a Berlino uccidendo 12 persone e ferendone oltre 50. A fine dicembre i controlli in tutta Europa furono capillari, soprattutto in corrispondenza di possibili «obiettivi sensibili», quali stazioni, aeroporti e fermate della metropolitana.

Così, verso le tre del mattino, quando i poliziotti hanno visto un uomo solo camminare con uno zaino in spalla in una delle piazze centrali di Sesto San Giovanni, hanno deciso di fermarlo. Movio è sceso dalla Volante, mentre il collega è rimasto in auto, come da prassi, e ha chiesto al tunisino i documenti.

Alla richiesta di poter visionare il contenuto del suo zainetto, il terrorista ha estratto una pistola e gli ha sparato, ferendolo Movio a una spalla. Scatà, non ha potuto che rispondere al fuoco uccidendolo. Ci vorrà poi qualche ora per identificare la vittima come il responsabile dell’attentato di Berlino.

Movio, ricoverato in ospedale a Monza, è stato operato per l’estrazione del proiettile ed è poi rimasto in osservazione un paio di giorni, prima di essere dimesso e di poter far ritorno a casa sua, a Povoletto, dove ha trascorso le feste di Natale e Capodanno, in licenza.

Anche per Luca Scatà scattò una licenza premio a casa, in provincia di Siracusa, per permettergli di riprendersi dall’accaduto. Dopo la convalescenza e un periodo di congedo passato sotto scorta insieme alla famiglia a Canicattini Bagni, Scatà era tornato al lavoro, al commissariato di Sesto San Giovanni dove stava svolgendo il suo periodo di prova in servizio alle Volanti, ma per precauzione era stato tenuto in ufficio.

Movio invece è ancora in convalescenza per la ferita alla spalla ricevuta quella notte. Ieri dal Viminale è arrivato l’ordine di trasferimento a altra sede.

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