Trattativa per scongiurare gli esuberi, primi ricollocamenti alla base Usa di Aviano

Angelo Zaccaria (Uiltucs): «L’effetto domino comincia a vedersi, siamo fiduciosi». È stata creata una lista di posizioni vacanti: le prime uscite saranno a marzo

Ilaria Purassanta
La vertenza sindacale è iniziata a settembre dopo l’annuncio di 44 licenziamenti da parte dell’Aafes
La vertenza sindacale è iniziata a settembre dopo l’annuncio di 44 licenziamenti da parte dell’Aafes

Passi in avanti nella trattativa per scongiurare gli esuberi fra i lavoratori italiani nel comparto commerciale della base di Aviano. I primi ricollocamenti sono stati effettuati. Una soluzione deve essere ancora trovata invece per una dozzina di lavoratori. I sindacati, però, sono fiduciosi.

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Davide Fregona e Angelo Zaccaria (foto Brisotto/ Petrussi) e uno degli ingressi della base di Aviano

La vertenza sindacale è iniziata a settembre dell’anno scorso, dopo l’annuncio di 44 licenziamenti da parte dell’Aafes (Army and air force exchange service) che gestisce il settore commerciale nelle installazioni americane in tutto il mondo.

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Mercoledì 15 gennaio si è tenuto un nuovo incontro fra le organizzazioni sindacali (Uiltucs Uil era rappresentata da Angelo Zaccaria e Sonia Piccinin, Fisascat Cisl da Davide Fregona e Roberto Del Savio per la Fisascat Cisl), i vertici dell’ufficio personale sia dell’Aafes sia del 31st Fighter wing. Nell’arco di due ore sono stati messi sul tavolo i passi già compiuti e gli obiettivi. Un ulteriore vertice seguirà a stretto giro per definire anche le altre posizioni in sospeso.

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«L’effetto domino comincia a farsi sentire – sottolinea Zaccaria, coordinatore per l’air force della Uiltucs –. Abbiamo fatto una lista di posizioni che si sono rese vacanti: potrebbero essere aperte per creare spazio agli esuberi. Siamo riusciti a ricollocare una persona all’ufficio contabile e un’altra nell’albergo».

 

Venti lavoratori hanno già confermato l’uscita volontaria dietro incentivo. Alcuni sono prossimi alla pensione, ma altri sono giovani. I sindacati sono preoccupati per le ripercussioni sull’indotto e per chi resterà a lavorare i base.

I primi licenziamenti avrebbero dovuto scattare a marzo. Si procederà invece ai verbali di conciliazione. L’obiettivo della vertenza sindacale è arrivare a un impatto zero, scongiurando tutti gli esuberi. L’aiuto offerto dal generale Tad D. Clark si è rivelato decisivo, con i ricollocamenti anche all’interno del personale civile del 21st Fighter wing: dall’idraulico manutentore al lavoratore generico in albero, dal traduttore all’ufficio risorse umane. «Incrociamo le dita – conclude Zaccaria –ma siamo fiduciosi, è stato un grande lavoro sindacale».

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