Trattori a otto cilindri e agricoltori-piloti: quando arare è un’arte

SEDEGLIANO. Festa dell’aratura con oltre una cinquantina di macchine agricole provenienti da tutto il Friuli e dalla Pedemontana con 250 persone tra operatori, imprenditori agricoli e appassionati che si sono ritrovati sabato scorso nella campagna di Sedegliano.
Un appuntamento, ormai tradizione, che si rinnova ormai da un decennio e che conclude la stagione dei lavori agricoli. Facendo il punto sulla stagione appena passata e presentando le novità nel settore dell’attrezzatura agricola, per concludersi con l’appuntamento più atteso: il “saggio” pratico collettivo di aratura in campo.
Negli anni sono nate e consolidate amicizie e collaborazioni perché l’obiettivo della festa è quello sì di concludere l’annata agraria, ma anche di stare insieme.
L’idea nasce all’associazione culturale di Coderno “La Montegane” e dal suo presidente Tommaso Molaro, insieme a un gruppo di amici di San Lorenzo capitanati da Gabriele Peres: entrambi giovani amanti della loro terra. E appassionati di tutto ciò che serve per ottenere dei buoni raccolti.
Ma le anime della manifestazione sono anche i fratelli Claudio e Antonino Marigo. Un’iniziativa che è andata via via nel tempo consolidandosi, con sempre maggiori adesioni. Così anche quest’anno facevano bella mostra (in un’area di 7 ettari di campagna nelle vicinanze di Sedegliano) trattori, aratri di ogni tipo e attrezzi per le varie preparazioni del terreno.
Tanti i modelli di macchine agricole. Fiammanti e maestosi i trattori, allineati come a una fiera. Con due, tre, cinque aratri hanno dissodato poi il terreno, mettendo in mostra la loro potenza, l’abilità e la tecnica dei loro guidatori.
«Per la parte ecologica anche questi mezzi devono sottostare a delle regole: i trattori, infatti, vanno alimentati a gasolio agricolo, anche se ora ci sono macchine più moderne che hanno dei sistemi di abbattimento delle emissioni», spiega Tommaso Molaro, presidente dell’associazione Montegane, «che ora devono essere montati per legge».
Molto ammirato un trattore Schluter del 1982, unico esemplare in Italia: un vero e proprio bolide da 200 cavalli, motore con 8 cilindri in linea. La casa di fabbricazione è nota per aver costruito il primo trattore da 500 cavalli, nel 1978.
La crisi del comparto agricolo che ormai si trascina da anni è stato l’argomento all’ordine del giorno ne è portavoce il vicesindaco Maurizio Rinaldi e anche assessore comunale all’agricoltura: «Anche quest’anno i prezzi dei prodotti, all’infuori delle uve per produrre vini frizzanti, non sono stati assolutamente remunerativi. Inoltre malattie, insetti e altre problematiche hanno influito sulla quantità di produzione dei prodotti agricoli. Queste manifestazioni dove vengono tirate le somme dell’anno e presentate le nuove tecniche colturali sono utilissime per tenere sempre aggiornati i produttori. Ma la carenza di valore aggiunto sui prodotti agricoli purtroppo non sempre consente il rinnovamento di macchine e attrezzature».
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