Travolta e uccisa dal suv contromano
CASARSA. Investimento mortale, ieri in via Mantegna a San Giovanni di Casarsa: non ce l'ha fatta, dopo essere stata elitrasportata all'ospedale di Udine, Lidia Liva, 92 anni, residente a Parigi, ma originaria del luogo, dove soggiornava ogni estate. Le cause del sinistro sono al vaglio della Polstrada di Pordenone.
Erano le 10.40 quando la donna, in sella alla sua bicicletta tipo “Graziella”, stava rientrando a casa, con un paio di borse con la spesa, dal vicino supermercato Coop. Percorreva la pista ciclabile di via Mantegna (nell’area Peep), che a un certo punto si interrompe (con un segnale di stop) ma che si prolunga, grazie alle strisce che attraversano una stradina laterale, su un percorso in mezzo a un parco pubblico.
Il parco, purtroppo, Lidia Liva non l’ha mai raggiunto: la sua corsa è finita in mezzo a quella stradina, che era percorsa, in retromarcia, dalla Mitsubishi Outlander station wagon guidata da P.F., classe 1960, impiegato residente a San Vito.
L’uomo, a quanto pare, non conoscendo la zona l’aveva imbucata per errore, cercando un altro luogo – è una strada chiusa, d’accesso alle abitazioni ai bordi dell’area residenziale –, e cercava di uscirvi. Per l’impatto con l’auto, l’anziana signora è stata sbalzata sulla carreggiata. P.F. ha immediatamente arrestato la vettura e allertato i soccorsi. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118.
La novantaduenne è subito parsa in gravi condizioni: aveva battuto la testa (dov’era ferita) ed era priva di conoscenza. Intubata e stabilizzata per circa un’ora all’interno dell’ambulanza, è stata trasportata all’ospedale di Udine in elicottero, decollato intorno alle 11.45 dal campo sportivo di San Giovanni.
Lidia Liva è morta poche ore dopo. La donna abita per gran parte dell’anno a Parigi: come ogni anno, a giugno si era fatta accompagnare dal figlio, Pierfiorello Banfi, anch’egli residente in Francia, nella “sua” San Giovanni, per trascorrere l’estate in una casa di sua proprietà, in via Versutta, accanto alla quale abitano due nipoti con le rispettive famiglie.
È descritta dai conoscenti come una donna autonoma e riservata, in piena salute nella sua ragguardevole età: anche ieri era partita dalla sua abitazione, in cui viveva sola, in bicicletta, per le spese. Si era trasferita in gioventù da San Giovanni, per svolgere il lavoro di domestica, a Milano, dove aveva conosciuto il marito, Dante Banfi, col quale si era poi trasferita Oltralpe e di cui da anni era vedova.
I familiari attendono l’arrivo del figlio dalla Francia nelle prossime ore, quando si dovrebbe capire anche dove e quando saranno celebrate le esequie, in attesa del nulla osta della magistratura, che ha disposto il sequestro dei mezzi coinvolti nel sinistro.
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