«Tre ambulanze del 118 inutilizzate»

La denuncia a Pordenone: servizio appaltato all’esterno e i mezzi pubblici restano fermi. Zanelli esclude uno spreco di risorse
FOTO MISSINATO - MARCIA X LA PACE
FOTO MISSINATO - MARCIA X LA PACE

PORDENONE. Il corteo dei referendari di sabato pomeriggio ha innescato un altro caso attorno all’ospedale di Pordenone, oltre a quello del progetto Tondo di trasferimento del nosocomio in Comina, ovvero quello delle ambulanze che sarebbero inutilizzate, parcheggiate nell’area che ospita i mezzi in dotazione al Santa Maria degli Angeli. «Da oltre un anno - denuncia il consigliere comunale Giovanni Del Ben - il servizio è stato esternalizzato ai privati, ovvero alle aziende Arkesis e Triade che lo effettuano con i loro mezzi. Si tratta di una scelta aziendale che va rispettata».

Ma il problema non sta qui: «Da mesi ormai - denuncia Del Ben - mi risulta che le ambulanze di proprietà dell’azienda ospedaliera siano ferme nell’area prospiciente al parcheggio di via Montereale pressoché inutilizzate. Tutto ciò nonostante non siano mezzi obsoleti, ma funzionanti. Allora delle due, l’una: o vengono utilizzate a fianco di quelle delle aziende che effettuano il servizio, oppure siano dismesse e magari cedute a enti e associazioni che ne hanno effettivamente bisogno».

Una situazione che ha creato più di un commento. «Se le vendessero - aggiunge il consigliere comunale del Ponte, Giovanni Zanolin - potremmo fare una colletta per regalarle a Paesi che ne hanno molto bisogno. Anni or sono, il Comune ha favorito l’arrivo di una vecchia ambulanza in Africa. A noi pareva una vecchia carretta, ai ragazzi che erano venuti a chiedere un aiuto per farlo sembrava un sogno. Anche i letti della vecchia colonia di Caorle, ceduta a un privato con un bando pubblico, che qui non erano più “a norma”, ora servono in un ospedale africano».

Critiche che non vanno giù al direttore dell’Azienda ospedaliera, Luciano Zanelli, il quale ha annunciato per oggi un approfondimento della questione con il responsabile sanitario. «Confermo - sottolinea - che il servizio ormai da tempo è stato appaltato all’esterno e non mi risulta che ci siano critiche all’operato delle aziende che hanno vinto l’appalto. Così come non mi risulta che abbiamo mezzi totalmente inutilizzati», anche se le foto scattate nel corso del corteo testimoniano che non erano certamente in servizio quel giorno.

«Di una cosa - conclude il direttore Zanelli - sono del tutto sicuro, ovvero che nell’azienda ospedaliera che dirigo non vengono effettuati sprechi di risorse pubbliche, anzi siamo impegnati in un costante monitoraggio della spesa a maggior ragione in un momento come quello attuale, senza per questo mettere in discussione la qualità del servizio anche per quanto riguarda il Pronto soccorso».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto