Tre nati a Pordenone la notte di Natale, il primario: “Abbiamo invertito la tendenza della denatalità”
Il primo bilancio del 2024 che chiuderà con poco meno di 1.400 parti, trecento in più dell’anno precedente
Tre i fiocchi blu appesi in provincia di Pordenone la notte del 25 dicembre. All’ospedale Santa Maria degli Angeli, oltre al Natale, si è festeggiata anche la nascita di Sebastian, poco prima dell’1, e dei gemelli Giulio e Piero, dieci minuti prima delle quattro.
Anche il primario Roberto Dall’Amico non ha nascosto l’emozione, sottolineando che la nascita di un bambino corrisponde a un momento di festa e felicità per tutti.
Dall’Amico ha colto l’occasione anche per tracciare il primo bilancio del 2024 che, secondo le previsioni, chiuderà con poco meno di 1.400 parti, trecento in più dell’anno precedente.
«Ciò non si significa che si è invertita la tendenza della denatalità - ha spiegato - ma che a seguito della chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento le donne hanno scelto di affidarsi al nostro ospedale.
Nel corso dell’anno abbiamo rilevato una buona capacità attrattiva nei confronti delle famiglie residenti nelle province di Treviso e Venezia, in particolare nell’area del portogruarese, Vittorio Veneto, Oderzo e Conegliano.
Al contrario, perdiamo la zona di Spilimbergo in quanto le donne, per tradizione, scelgono di partorire a San Daniele». Nel corso dell’anno si è registrato anche l’aumento degli accessi al pronto soccorso pediatrico, che ammontano a circa 19 mila.
Dall’Amico ha ribadito che mai come quest’anno, il reparto ha sentito la vicinanza della comunità e delle associazioni del territorio, ricevendo numerose dimostrazioni di affetto e donazioni, tra cui libri e giocattoli.
Portando un esempio concreto, ieri mattina i vigili del fuoco della destra Tagliamento hanno portato un sorriso ai piccoli ospiti accompagnando nel reparto Babbo Natale, entrato dalla finestra del quinto piano grazie al supporto dell’autoscala dei pompieri, aiutandolo a consegnare i regali a tutti i bambini presenti.
Guardando al futuro, l’attenzione è orientata al nuovo ospedale. Il trasferimento del reparto è programmata intorno alla metà del prossimo anno.
«Avremo a disposizione spazi più belli e accoglienti - ha dichiarato il primario -. Grazie al supporto di alcune associazioni locali abbiamo investito in un progetto di umanizzazione del reparto, strutturato per garantire ai più piccoli un ambiente che sia il più caldo possibile».
Tra gli obiettivi fissati, qualora la chiusura del punto nascita del Policlinico San Giorgio dovesse avvenire, anche il raggiungimento dei duemila parti.
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