Treni in ritardo per il guasto a un segnale: molti viaggiatori hanno perso le coincidenze
UDINE. C’è stato un guasto, nella mattinata di lunedì 7 febbraio, lungo la linea ferroviaria tra Udine e Palmanova e ha creato disagi ai pendolari del Friuli Venezia Giulia.
Sono stati gli stessi pendolari a segnalare la situazione sulla loro pagina Facebook spiegando che i treni interessati erano il 16606 e il 16607. Diversi i convogli che sono poi partiti con orari posticipati e così molti viaggiatori hanno perso le coincidenze.
Sul tema è intervenuto il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo: “Lunedì mattina, per un banale guasto ad un segnale, sono stati numerosi i ritardi per i treni in Friuli Venezia Giulia.
A farne le spese, come comunicato in un post sui social, anche l’esponente renziana e già segretaria regionale del Pd, Antonella Grim”.
Nello specifico, il treno 16606, partito alle 8.05 con 57’ di ritardo da Palmanova, e arrivato con 65’ di ritardo a Udine, il 3528 delle 7.27 da Trieste ha terminato la sua corsa a Palmanova con un ritardo accumulato di 19’.
Non bene nemmeno per chi da Tarvisio doveva recarsi a Trieste, con il primo treno del mattino 16605 arrivato con 13’ di ritardo nel capoluogo friulano per poi recuperare tutto sul Carso e arrivare puntuale a Trieste, mentre il treno partito da Udine alle 7.01 aveva già 40’ di ritardo a Palmanova prima di accumularne un’altra decina fino al capoluogo regionale.
Stessi disagi per chi è partito da Tarvisio Boscoverde alle 6.10 ed è arrivato a Trieste con 58’ di ritardo. Anche i treni successivi hanno riscontrato ritardi superiori ai 40’.
L’altra linea Udine – Gorizia – Trieste ha visto tutti treni in orario, se non in anticipo, con l’unica eccezione della corsa delle 7.39 partita da Udine dopo 18’, ma arrivata con soli 6’ di ritardo recuperati quasi tutti sulla linea che attraversa il Carso e che tutti indicano come la più problematica.
“Tutto questo dimostra come anni di immobilismo in attesa di grandi opere mai realizzate e di grandi appalti miliardari non hanno permesso l’adeguamento e il potenziamento della linea esistente – commenta Sergo -. La scarsa manutenzione e attenzione ai veri problemi dei pendolari portano a questi disagi.
Basta vedere la situazione della stazione di Udine, dove per realizzare un ascensore non son bastati 3 anni”.
“È abbastanza strano che chi ha potuto governare il Paese ininterrottamente dal 2011 al 2018 e dal 2019 a oggi parli di immobilismo e scarichi la responsabilità su chi da 9 anni chiede di realizzare le opere effettivamente necessarie per il nostro territorio e di smetterla con la logica delle grandi opere che hanno solamente rallentato i trasporti di questa regione – conclude il capogruppo M5S -. Per superare un passaggio a livello o sistemare un segnale luminoso non servono le grandi opere da centinaia se non migliaia di milioni.
Non averlo capito nel 2022 ci fa temere che il futuro continui a non essere molto roseo per i nostri pendolari”.
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