Treno si guasta: pendolari bloccati per ore sulla linea
UDINE. Treni affollati bloccati sulla linea per una cinquantina di minuti, convogli diretti a Udine costretti a retrocedere fino a Trieste, quindi fatti ripartire tre quarti d’ora più tardi, pendolari imprigionati per ore su un treno che doveva percorrere una tratta di 75 km. Cronaca di una giornata di caos ferroviario che si è conclusa con due ore a mezza di ritardo per chi ha avuto la sventura di viaggiare sul treno regionale veloce 6030 Trieste– Udine.
A denunciare l’odissea vissuta da tanti pendolari mercoledì sera è Simone Sesta del Comitato spontaneo. «Il treno 2852/5923, regionale "lento" previsto in partenza da Trieste alle 16.01 diretto a Venezia via Gorizia-Udine, ha subito un guasto nei pressi di Bivio d'Aurisina. I treni che seguivano, affollati di pendolari, erano il 6030 Trieste-Udine - Tarvisio delle 16.25 e il 6006 Trieste - Udine delle 16.31. Tali treni, dopo aver sostato una cinquanta di minuti in piena linea, sono stati fatti retrocedere a Trieste in quanto non vi erano punti in cui poter "sorpassare" il treno guasto fermo in linea.
Una volta tornati a Trieste – continua Sesta – quelli diretti a Udine-Tarvisio hanno dovuto attendere per 45 minuti la partenza del primo treno utile, il 2862, previsto in partenza da Trieste alle 17.34 e in arrivo a Udine alle 18.37, ma partito alle 18.45 e giunto a Udine alle 19.57. Il ritardo complessivo per molti viaggiatori si è così attestato su circa due ore e mezza rispetto all'arrivo previsto del 6030: un tempo mostruoso – osserva –, inaccettabile su una tratta di circa 75 chilometri».
A complicare la situazione il fatto che la tratta fra Trieste e Monfalcone ha funzionato per buona parte a binario unico in quanto sul binario cosiddetto "pari" vi era il treno guasto fermo. In definitiva, quasi tutti i treni da a per Trieste hanno subito pesanti ritardi, altri sono stati soppressi del tutto. Ad alimentare la rabbia di tanti viaggiatori bloccati in linea, e poi rispediti a Trieste, la beffa di veder transitare sull'altro binario utilizzato “a senso unico alternato”, di alcuni treni in partenza da Trieste in orario successivo. I pendolari puntano l’indice sulla vetustà di alcuni convogli, soggetti a guasti frequenti.
Ma un guasto può capitare. Il problema, fanno notare, è che la linea Trieste-Monfalcone non dispone più della stazione di Grignano, dove era possibile operare precedenze, manovre e scambi di binario. Ne consegue che fra Trieste e Bivio d'Aurisina non vi sono punti in cui consentire una precedenza, operare il ricovero di un treno guasto, trasferire treni sul binario efficiente.
Da qui la paralisi della linea. «Il recupero di un treno guasto, al fine di liberare la linea, richiede tempi lunghi anche a seconda del guasto- osserva il portavoce del Comitato spontaneo- e così un binario risulta indisponibile per un tempo anche lungo. Posto che il servizio ferroviario – prosegue – a seguito di numerosi tagli operati a livello nazionale, si basa sempre più su "incastri" così delicati che se un anello che si rompe causa disagi rilevanti a cascata, occorre auspicare che i nuovi treni, acquistati dalla Regione possano essere immessi in circolazione il prima possibile».
Infine l’appello da parte dei pendolari ad accelerare i tempi di omologazione dei nuovi treni “Civity” stanno subendo un iter di omologazione molto lungo.
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