Trincee e gallerie della Grande guerra da riscoprire

COMEGLIANS. Nella traversata del Crostis si possono riscoprire i luoghi della Grande guerra, costellato com’è di trincee e gallerie che vanno però tabellate e fatte conoscere. Quelle tracce storiche sarebbero un’attrattiva in più, se rese fruibili a escursionisti e turisti. Ne è convinto il sindaco di Comeglians (il percorso tocca i comuni di Comeglians, Ravascletto e Rigolato), Stefano De Antoni, che oggi alle 20.30 alla sala L’Alpina di Comeglians presenterà il dvd “Comeglians 100 anni 1915-1918. Passi e Memorie sui sentieri della storia” con gli autori, Bruno Romanin e Wally Agostinis. L’opera, voluta dal Comune, è frutto di ricerche dei due esperti di storia locale, che con Giuliano Mazzilis hanno documentato le trincee e le gallerie che fungevano da rifugi o depositi mezzi o munizioni.
Hanno ripercorso 7 km partendo sopra Givigliana, da Coventas e giungendo al Monte Cimone di Crasulina. Era la seconda linea del fronte “Zona Carnia”. All’inizio c’erano i militari della 101^ Compagnia del battaglione Dronero per allestire postazioni d’osservazione e quelli del battaglione Tolmezzo. Un altro battaglione era impiegato a sostegno della prima linea di difesa nella costruzione di strade e mulattiere per collegare e rifornire di mezzi, viveri e munizioni le postazioni avanzate e i magazzini di fondovalle. Arrivò anche la settima Compagnia dell’8° reggimento artiglieria, con una decina di cannoni puntati sulle postazioni austro-ungariche. I cannoni erano sotto il Crostis e i colpi sparati da lì arrivavano oltreconfine, quelli nemici fin nei prati di Tualis. Dietro la Casera del Monte Crostis c’erano tre postazioni. Sul Crostis ci sono ancora più di 20 gallerie. Il dvd è legato alla mostra fotografica a Casa del Botêr a Povolaro dal 2016, include interviste, documenta la seconda linea sul Crostis e ricorda le portatrici. La mostra nasce dalle 160 lastre fotografiche scoperte nel 2016 in una casa in Val D’Aosta.
Le aveva scattate il sergente Vittorio Chincherè, le ha segnalate il fotografo valdostano Fabrizio Leonarduzzi. Immortalano Comeglians nel conflitto. Ritraggono militari, crocerossine, malati, lavori a strade e ponti. C’è anche l’infermeria avanzata tra Comeglians e Maranzanis. Prima era stata la casa vacanza di una nobildonna inglese, amica della moglie del pittore Giuseppe Da Pozzo con la quale aveva aperto la prima casa da tè a Roma.
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