Troppa austerity a palazzo, i dipendenti protestano
UDINE. Austerity a palazzo D’Aronco. L’amministrazione Honsell per racimolare qualche euro e ridurre l’impatto dei tagli subìti a bilancio, sta mettendo a punto un piano di risparmi che, per tutto il periodo estivo, prevede lo spegnimento delle luci nei corridoi non solo del municipio, ma di tutte le sedi comunali. Una decisione più facile a dirsi che a farsi perché quelle lampadine spente hanno subito scatenato le proteste dei dipendenti.
«E’ troppo buio, non vediamo niente» lamentavano lunedì pomeriggio i lavoratori di palazzo D’Aronco. E se qualcuno pensava che la protesta si fermasse lì si sbagliava perché, ieri mattina, qualcuno ha coinvolto i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza i quali dopo aver rilevato i valori di illuminamento hanno invitato l’ente a fare un passo indietro perché i livelli sono inferiori ai 100 lux consigliati.
«Non ho visto le rilevazioni, ma se i livelli rendono meno sicuri gli ambienti rivedremo la decisione» assicura l’assessore al Personale e al Bilancio, Cinzia Del Torre, ricordando che il fine della sperimentazione è quello di attuare risparmi là dove si può. In effetti, lo spegnimento delle luci nei corridoi è solo una delle misure al vaglio dell’amministrazione comunale che, per la verità, da tempo sta cercando di ridurre le spese di gestione dei locali.
Soprattutto il sindaco, Furio Honsell, fin dal suo ingresso a palazzo, raccomanda ai suoi collaboratori di non esagerare con il riscaldamento d’inverno, di non lasciare computer e stampanti accese neppure in standby e, ultimo ma non per importanza ha sostituito le bottiglie d’acqua che solitamente venivano distribuite durante le sedute di giunta con le caraffe d’acqua di rubinetto. In questo modo, oltre a tagliare le spese, Honsell cerca di fare un discorso culturale sui consumi superflui.
«Se si può risparmiare qualcosa va bene e in questo senso anche lo spegnimento degli interruttori durante la giornata aiuta a ridurre le spese» insiste l’assessore Del Torre ricordando che le luci accese contribuiscono a scaldare gli ambienti dove restano in azione i condizionatori che, allo stesso modo del riscaldamento d’inverno, contribuiscono a far lievitare i costi dell’energia. Questa la sperimentazione in corso nelle sedi comunali dove, precisa sempre l’assessore, «non è entrato in vigore alcun piano di razionalizzazione dei costi, si tratta solo di un percorso che inizia e che deve proseguire».
E ancora: «Ci siamo limitati a fare un invito verbale chiedendo una certa attenzione sull’accensione delle luci visto che nella stagione estiva è chiaro fino a tardi» ripete Del Torre ben sapendo di andare incontro a più di qualche malumore visto che a palazzo D’Aronco, a differenze degli edifici più recenti, non è possibile alternare l’accensione delle lampadine. «Cercheremo di farlo - ripete l’assessore - dove è possibile».
É fuori dubbio che si tratta di un passaggio epocale dettato dalla crisi economica. «Sappiamo bene che si tratta di piccoli gesti che non daranno grossi spazi di manovra a bilancio, ma questo non toglie che l’amministrazione ragioni su tutti i risparmi possibili senza toccare i servizi» conclude l’assessore prima di ammettere che da un paio di settimane dal tavolo della sala giunta sono sparite anche le bottiglie d’acqua. Stesso copione in consiglio dove, la caraffa di vetro è stata sperimentata da tempo.
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