Troppa ghiaia nel Versa e i pesci muoiono

ROMANS. L’eccessiva quantità di ghiaia lasciata dall’impresa di costruzione del nuovo ponte di Mariano nell’ambito dei lavori per il by-pass e il deficitario stato di salute della fauna ittica riscontrato a nord di Fratta: è doppio allarme lanciato per il Torrente Versa e a richiamare l’attenzione sulle problematiche del corso d’acqua sono Michele Tofful e Paolo Minen, due pescatori della zona e profondi conoscitori del sistema idrogeologico del torrente.
Il letto del fiume è troppo ricco di ghiaia e già da diverso tempo le piane hanno dilavato la terra e portato alla luce solo materiale ghiaioso allargando ed impoverendo il letto. E le cose vanno sempre peggio: «Al termine dei lavori sul nuovo ponte di Mariano – sottolineao Tofful e Minen - era assolutamente necessario rimuovere tutta la ghiaia adoperata per i guadi. Invece non solo non è stata portata via, ma è stata spianata sul greto sotto il ponte. In questo modo la stabilità del percorso dell’acqua del torrente diventa a rischio in prossimità del vecchio ponte sulla statale 305 a causa dell’accumulo di ghiaia. Le piene del fiume in maggio a causa delle piogge hanno portato a depositare una quantità notevole di ghiaia sotto il ponte Tutto questo materiale potrebbe provocare una strozzatura del corso d’acqua formando un tappo e causando possibili esondazioni. È necessario pulire l’alveo».
L’altro allarme lanciato dai pescatori riguarda lo stato di salute della fauna ittica. Sul dorso di numerosi pesci nella zona a nord del ponte di Fratta sono state riscontrate delle ferite. Si pensava ad una malattia, ma poi da adeguati controlli effettuati dagli specialisti, compresi il responsabile dell’Ente tutela pesca e i guardacaccia territoriali è stato riscontrato che le ferite sono state causate dalle beccate degli uccelli. Numerosi esemplari di uccelli ittifagi (aironi, cormorani) si nutrono infatti di pesci ed in particolare di cavedani. Le varie specie ittiche vengono predate facilmente , non riescono a sfuggire agli attacchi e le ferite provocate sono spesso mortali.
«La causa – spiegano Tofful e Minen - è dovuta al taglio indiscriminato della vegetazione posta a protezione delle sponde, che ha determinato un impatto devastante per i pesci. L’eliminazione di salici e ontani che offrivano riparo ai pesci e l’accumulo di ghiaia hanno determinato un abbassamento delle acque che consente agli uccelli di avere uno spazio aperto per cacciare i pesci. Gli aironi e gli uccelli non vanno di certo eliminati perché sono parte integrante della biodiversità del torrente, ma come avevamo fatto presente ai responsabili, occorreva mantenere la vegetazione spondale almeno per un metro».
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