Troppe tasse, le Esse di Raveo traslocano in Austria

UDINE. Troppe tasse, troppa burocrazia, le Esse di Raveo traslocano in Austria. Gli storici biscotti che nel 2020 festeggeranno un secolo di vita, non saranno più prodotti nel luogo dove sono nati. La notizia riecheggiata in Carnia ha lasciato tutti senza parole proprio perché le Esse di Raveo sono diventate un brand del territorio.
Tant’è che sono ancora in molti ad auspicare che Aldo Bonanni, il titolare dell’azienda a gestione familiare, possa cambiare idea anche se ha già acquistato il capannone a Kirchbach, in Carinzia. «Tra qualche mese trasferirò la produzione - conferma -, mentre la vendita del prodotto resterà anche a Raveo».
Oggi lo storico laboratorio fondato nel 1920 è situato nella zona artigianale di Raveo dove lavorano i cinque figli di Aldo Bonanni e alcune donne, assunte spesso part-time, per inscatolare il prodotto. Produce cinque quintali di biscotti al giorno che, attraverso una rete di grossisti, arrivano nei negozi di tutto il nord Italia.
Le Esse di Raveo sono diventate una sorta di simbolo di quel comune, tant’è che diventa difficile pensare a Raveo senza le Esse e alle Esse senza Raveo. Ma Aldo sembra deciso a compiere quel passo che, se non fosse per la troppa burocrazia e le troppe tasse, non avrebbe mai voluto fare.
«In Austria funziona tutto meglio. Di fronte a un’occasione che non potevo perdere, lo scorso settembre ho acquistato il capannone nella valle del Gailtal», afferma stimando di lasciare Raveo tra qualche mese. Al momento, però, non sembra aver ancora fissato una data precisa.
Una cosa è certa: il titolare del laboratorio non vuol sentir parlare di tradimento. «Nessun tradimento», replica a chi gli fa notare che la Carnia è legata a quel prodotto e aggiunge di non essere il primo carnico a trasferire l’azienda oltre confine.
«In Italia va sempre peggio, in Austria si pagano meno tasse», aggiunge cercando di tagliare corto perché i forni lo richiamano al lavoro. Ma prima di interrompere la comunicazione ribadisce: «Tra qualche mese trasferirò la produzione in Austria».
A Raveo, in effetti, dovrebbe restare solo la figlia. Anche se si tratta di un’azienda a conduzione familiare, il trasferimento comporterà comunque ricadute occupazioni perché le signore che oggi inscatolano il prodotto nel laboratorio di Raveo è impensabile che possano seguire il titolare in Austria.
«Ho sempre avuto il pallino di andare in Austria dove tutto funziona meglio compresa la pulizia delle strade dopo la neve - continua il titolare del laboratorio dei biscotti tra i più noti della zona -. Lì usano un solvente che evita la formazione del ghiaccio sulle strade». Ma questo è un dettaglio che, seppur importante per un’azienda che deve garantire la distribuzione del prodotto, non è stato certamente determinante nella scelta di acquistare il capannone in Carinzia.
Il problema vero che il trasferimento delle Esse di Raveo pone è quello della perdita di posti di lavoro in una zona dove l’occupazione è ridotta all’osso. Una perdita che sta alla base di tutti i mali perché senza lavoro pensare di invertire la curva demografico diventa davvero un miraggio.
Senza contare che l’Austria sta “depredando” le risorse della Carnia. A iniziare dal taglio dei boschi, dove le ditte d’oltralpe non temono i concorrenti locali. Le loro condizioni sono talmente favorevoli per i Comuni che le ditte locali non tentano neppure di prenderle in considerazione.
E come dice Bonanni, oggi, diverse aziende carniche stanno valutando la fiscalità e la quasi assenza di burocrazia in vigore in Austria, dove gli imprenditori non affrontano le piccole difficoltà quotidiane che, alla lunga, possono invogliare anche a mollare tutto. Tra questi c’è anche Bonanni che avendo il capannone a Kirchbach si prepara a fare le valige.
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