Troppi portaborse, è scontro. E Serracchiani gela Fi: lavorino

L’ex governatore Tondo e gli azzurri attaccano presidente e vice: spreco di soldi. Bolzonello furibondo: «Guido da solo tre assessorati, altro che denaro buttato via»

TRIESTE. Lancia in Aula la mina dialettica, consapevole che scoppierà. Renzo Tondo, oggi capogruppo di Autonomia responsabile, nel 2012 governatore che volle “asciugare” le segreterie degli assessori tagliando il numero dei portaborse da quattro a tre, ha appena saputo dal collega Rodolfo Ziberna (vice capogruppo di Fi che ha presentato un’interrogazione) che la giunta ha avviato l’iter per incrementare la segreteria della presidente Debora Serracchiani e del vice Sergio Bolzonello.

Nuovi ingressi che potranno arrivare fino a un massimo di cinque, tre per la presidente e due per il vice. Tondo sa che l’argomento è caldo e mentre in Consiglio si sta esaminando la Finanziaria 2015 e il capitolo dedicato al personale regionale, gli viene facile gettare l’argomento nell’elimiciclo. E surriscaldare gli animi, raffreddati dalle risposte di Serracchiani, Bolzonello e Roberto Finardi, direttore generale della Regione, perché l’esigenza è dettata dai carichi di lavoro.

«È uno sperpero di denaro pubblico continuare a portare nelle segreterie personale esterno alla Regione, anche se a tempo determinato. La giunta decida almeno di affidarsi – attacca Tondo – a dipendenti che sono già in servizio nell’amministrazione. Anche perché continuare a attingere dall’esterno crea nei cittadini dubbi e sfiducia, allontanando ancora le persone dalla politica. Non ne abbiamo bisogno». È molto arrabbiato Bolzonello, lo dice in Aula.

Ed è arrabbiato per le strumentalizzazione e la demagogia. «Ho deleghe – afferma il vice presidente – che nella scorsa giunta erano divise fra tre assessori e quindi le segreterie erano composte da 12 addetti, quattro ogni assessore più gli autisti. Oggi nella mia segreteria ci sono tre addetti, di cui due già dipendenti regionali, e un autista».

Alza un muro la presidente, che non consente di dubitare del suo impegno per il Fvg. «Va respinta con fermezza e sdegno l’insinuazione, avanzata dal consigliere di Fi, che il personale aggiuntivo potrebbe essere utilizzato per soddisfare esigenze correlate a cariche di partito: il Pd – aggiunge Serracchiani – mi ha assegnato una segreteria a Roma che segue le pratiche connesse al ruolo di vice segretaria. Sarei confortata di sapere che chi mi critica dedica alla nostra Regione almeno il tempo che vi dedico io».

La questione politica è superata, almeno per il momento. E allora tocca a Finardi spiegare la parte tecnica. «La presidente ha assunto, dall’inizio del mandato, gli incarichi di commissario della terza corsia, al dissesto idrogeologico e a breve assumerà quello per l’area di crisi industriale complessa di Trieste. Non ci sarà necessariamente ricorso a personale esterno – spiega Finardi – e gli eventuali costi non incideranno sul budget già previsto in bilancio per le assunzioni a tempo determinato».

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