Troppi topi in paese e nei campi: la caccia si farà con i cani

Proposta di un Centro cinofilo per l’agricoltura. L’esperta: "I gatti hanno paura, meglio i Terrier"

LESTIZZA. Chi prende i topi? Non il gatto, ma il cane. Lo propone un centro cinofilo di Lestizza, dove si è sperimentata la singolare metodologia. Una novità? Non si direbbe: nei Paesi anglosassoni – e in certe epoche storiche – alla derattizzazione – soprattutto in campagna – provvede il fedele amico dell’uomo, in particolare appartenenti a razze che tale caccia l’hanno nel dna, come i Terrier.

L’ha spiegato, in un incontro a Lestizza - invitata dall’amministrazione comunale, preoccupata per l’eccezionale diffusione dei ratti lamentata dagli agricoltori – l’esperta Raffaela Gasparini, che con la collega Helena Kopalova e il veterinario Carlo Merici gestisce il parco cinofilo “La fenice” in via della Viuzza, a Galleriano, specializzato nella riabilitazione comportamentale dei “quattro zampe”.

«Inverni poco freddi e cibo in abbondanza – ha spiegato Gasparini – sono causa del proliferare di topi e ratti, che infestano campagne e anche centri abitati, pure nel Medio Friuli».

«Come far fronte alla piaga che, oltre al rischio di infezioni, causa danni ai depositi delle aziende agricole? Scarsamente efficaci trappole e colle – ha spiegato l’eperta–, così come le classiche derattizzazioni con veleni».

L’addetta ai lavori ha spiegato che gli intelligenti nocivi, notando quelle “caramelle” sospette mandano avanti un individuo debole o vecchio. E se questo ci resta gli altri imparano a evitare. È così che nel pubblico si buttano migliaia di euro in interventi dovuti, ma non risolutivi.

La lotta biologica non si imposta con i gatti: sazi di crocchette, ma – soprattutto – inermi spesso di fronte all’aggressività e alle dimensioni dei roditori, numerosi presso canali e fognature, i felini domestici tendono a non affrontare le pantegane.

Ci sono invece cani felici di catturare ed eliminare i topi. Si tratta, ha chiarito la relatrice, in particolare della categoria dei Terrier: le razze più adatte sono i Jack Russel, Jagdterrier, Fox Terrier. Persino i graziosi Yorkshire si infilano nelle tane dei grossi ratti.

«L’uccisione avviene con il classico scossone secco, metodo – ha commentato Gasparini – meno brutale della lenta agonia di colle e veleni».

L’esperta, che svolge consulenza all’Università e al Comune di Udine, possiede personalmente una cagnetta, incrocio fra Terrier e Barboncino, che in “team” con un Dobermann – per lei innato istinto predatorio, per lui apprendimento da contiguità – non se ne lascia scappare uno, di topo, ponendosi ciascuno all’estremità della galleria dove il nocivo non ha scampo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto