Trovata droga in classe a Cividale Tre studenti del Mattioni nei guai

CIVIDALE. Non hanno fatto in tempo a sbarazzarsi dello stupefacente che avevano portato in classe: all’entrata nelle aule dell’unità cinofila della Guardia di finanza e degli agenti di polizia del Commissariato di Ps di Cividale, intervenuti all’Ipsia Mattioni, ieri mattina, per un controllo preventivo concordato con la dirigenza dell’istituto, tre studenti (un maggiorenne e due minori) hanno cercato di disfarsi in extremis della droga, ma sono stati immediatamente notati dal team delle forze dell’ordine.
Un allievo ha lanciato un sacchettino dalla finestra, un altro ha cercato di nascondere sul davanzale un vasetto: in entrambi c’era marijuana, per un totale di cinque grammi; il terzo ragazzo, invece, è stato trovato in possesso di meno di un grammo di hashish, che aveva occultato all’interno del portafoglio.
Il maggiorenne è stato segnalato in via amministrativa; per i più giovani, invece, è scattata la segnalazione alla Procura dei minorenni per detenzione a fini di spaccio.
«Sono le uniche situazioni di irregolarità che abbiamo riscontrato nella struttura – spiega il dirigente del Commissariato della città ducale, Michelangelo Missio –, ispezionata in maniera capillare: si può dunque parlare di devianze isolate».
La ricognizione, che si inserisce nel quadro di un più ampio programma di prevenzione (inclusivo di incontri di sensibilizzazione e di informazione con studenti e genitori su temi quali le dipendenze, appunto, il bullismo e il cyberbullismo), si è protratta per un’ora abbondante e ha interessato tutte le 22 classi del Mattioni, che conta una popolazione scolastica di circa 400 unità.
I possessori dello stupefacente sono stati accompagnati in Commissariato.
Il blitz, si diceva, è frutto di una sinergia fra i vertici del polo tecnico-professionale cittadino e le forze dell’ordine: «Il sopralluogo – commenta il preside Nino Ciccone – non è stato conseguente a dubbi e sospetti; aveva semplicemente carattere preventivo. Iniziative del genere si rivelano efficaci: la presenza di cani antidroga e agenti è un ottimo disincentivo a comportamenti irregolari. I ragazzi si sentono controllati e, in qualche modo, guidati. Lodevole, in parallelo, è l’atteggiamento degli operatori di pubblica sicurezza nei confronti degli studenti: l’approccio è educativo e formativo, non prettamente repressivo. Ho riscontrato con piacere che il primo obiettivo è far ragionare i giovani sui rischi derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti e sull’importanza di una condotta responsabile e corretta. Auspico dunque che la collaborazione instauratasi prosegua e sfoci in ulteriori monitoraggi nei nostri plessi».
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